Pasquale Porretta

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NATO IL 07-10-1903
MORTO IL 12-09-1996
Addio, Addio cari miei. Con un sorriso vi saluto. No, non versate lacrime, non ne ho bisogno. Voglio soltanto i vostro sorriso. Se la tristezza vi assale, pensatemi.....e io sarò felice. Ricordate bene: quando vivi nel cuore di chi ami, non morirai mai. (Rabindranath Tagore)
Pubblicato il 22/08/2012


Postato il 12/09/2016

“Sappiate che nulla di ciò che ha radice nel cuore è perduto o verrà dimenticato”.
Infinita Memoria
Postato il 23/03/2015

Un nonno è qualcuno con l’argento nei capelli e l’oro nel cuore.
Raf
Postato il 17/08/2014

Tant d' années sont passés mais sache que je pense toujours à toi et que tu seras toujours dans mon cœur, ta petite fille qui t'a toujours aimé, repose en paix
Sylvie
Postato il 02/11/2013

un pensienro per te in questi giorni nonno...riposa in Pace
la tua nipotina Lina
Postato il 07/10/2012

Tanti auguri caro nonno, buon compleanno
Simon
Postato il 26/08/2012

Se il tempo non scorresse nel tuo ricordo, non avrei la percezione di quanto sia stato importante il tuo sorridermi... ed io a questo mi aggrappo sorridendo alla tua anima! ciao nonno,
Annamaria
Postato il 22/08/2012

Ciao nonno molti anni sono ormai trascorsi dalla tua scomparsa, ma nel mio cuore il ricordo di te non è mai svanito, ciao...
Raff....

Porretta Pasquale è nato a Castelliri in provincia di Frosinone, il 07 ottobre 1903, in un podere sito in via Folcare (frazione periferica del paese), la madre si chiamava De Gasperis Colomba, il padre Raffaele.

Primo di tre fratelli Giacomo e Emilio, non ebbe la fortuna di  trascorrere una infanzia serena, in quanto povertà e guerre furono le condizioni che caratterizzarono ll’epoca.
Come se non bastasse aveva perso il padre precocemente e nonostante tutto, riuscì a frequentare e a concludere le scuole elementari imparando a leggere e a scrivere.
Tutta la famiglia viveva in un casolare con dei terreni, che il padre Raffaele ancora in vita, aveva ottenuto in affitto tramite un contratto a mezzadria, il quale imputava l’obbligo della divisione del raccolto con il proprietario.
A vent'anni parti al militare (Cuneo?) per diciotto mesi, una volta tornato trovò lavoro in una fabbrica di cartone presso la vicina cittadina di Isola del Liri.
Nel frattempo conobbe quella che diventerà sua moglie Gabriele Natalina che sposerà il 17 aprile del 1926.
Subito dopo il matrimonio, Pasqualino e la moglie Natalina cambiano domicilio, e si trasferiscono dalla periferia al centro del paese, andando ad abitare nelle cosiddette "baracche" (case di legno).
Nel 1927 nasce il suo primo figlio Americo, poi arriveranno Renato, Antonio, Donato (morto prematuramente) e Loreto.
Per quasi vent'anni vissero lì, fino a quando nel 1944 causa un terribile attacco aereo, una bomba cadde nell’assembramento abitativo, distruggendo alcune case e danneggiando seriamente la propia, provocando anche alcune vittime.
Cambiarono abitazione, e da sfollati, si trasferiscono tutti in via Aia Morino, tranne Pasquale il quale per esigenze prettamente lavorative decise di emigrare.
In molti in quel periodo se ne andarono dall’Italia alla ricerca di un lavoro con maggior remunerazione, Così fece anche Pasquale, il quale insieme ad altri, decise di andare all'estero e precisamente in Libia (colonia Italiana dal 30 al 40  era considerata l’America d’Africa, in enorme espansione richiamava manodopera da tutta Italia).
Partì nel 1938, due anni dopo però, sfortunatamente, si trovò coinvolto, nella cosi detta  guerra d ’Africa, che nel 1940 scoppio tra l’Italia alleata con la Germania e l’Inghilterra alleata con la Francia.
Richiamato alle armi, ben presto fu fatto prigioniero e deportato nei vari campi di prigionia, per più di tre anni.
Dato per disperso e salvatosi miracolosamente tornò in Italia alla fine del 1945 dove poté riabbracciare tutta la sua famiglia.
Nel 1946 nacque il suo ultimo genito Fausto e due anni dopo si trasferirono definitivamente in una palazzina popolare sita in via Cuneo dove abiterà fino alla morte.
Pasquale nonostante tutto, è stato un buon padre di famiglia, uomo di vecchio stampo, severo e un grande lavoratore, riusciva a fare di tutto, suonicchiava l’armonica, gli piaceva giocare a carte e di tanto in tanto non sdegnava nemmeno farsi una bella "bevuta" con gli amici nelle varie cantine sociali del paese.
Era un credente cattolico, faceva parte della confraternita di Santa Maria Salome patrona del paese di cui era devoto.
Pasquale ci ha lasciato il 12 settembre 1996 all’età di novantatre anni, una lunga vita spesa interamente  al lavoro e alla famiglia. Oggi riposa serenamente nel cimitero comunale di Castelliri.