Tommaso Maestrelli

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NATO IL 07-10-1922
MORTO IL 02-12-1976
Italia Football pictogram.svgTommaso Maestrelli è stato un allenatore di calcio, dirigente sportivo e calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Fu il tecnico della Lazio che vinse lo scudetto nella stagione 1973-1974. È l'allenatore con il maggior numero di presenze nelle coppe nazionali sulla panchina della Lazio, ossia 34.
Pubblicato il 02/12/2016


Postato il 02/11/2022

daje aquilotti nu sepo sbaia su c'è il maestro che ce sta a guarda
anna maria risa
Postato il 02/12/2016

Tommaso Maestrelli. Che per noi è sempre stato e resterà per sempre solo e semplicemente “il Maestro”. Con la “M”rigorosamente maiuscola! R.I.P
Diego Zorro
Postato il 02/12/2016

Se penso a Tommaso Maestrelli, mi tornano in mente come flash mille immagini. Il suo sorriso, le camminate sull’erba del Maestrelli in compagnia dei suoi ragazzi, le partitelle in famiglia arbitrate cercando di non scontentare nessuno e soprattutto Chinaglia, l’ingresso in campo all’Olimpico prima delle partite in compagnia di Massimo e Maurizio, i suoi due gemelli con cui ho diviso serate spensierate in gioventù a casa di quel grandissimo laziale che rispondeva al nome di Sandro Petrucci.
Francesco T.
Tommaso Maestrelli (Pisa, 7 ottobre 1922 – Roma, 2 dicembre 1976) è stato un allenatore di calcio, dirigente sportivo e calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Fu il tecnico della Lazio che vinse lo scudetto nella stagione 1973-1974. È l'allenatore con il maggior numero di presenze nelle coppe nazionali sulla panchina della Lazio, ossia 34.

Carriera
Giocatore

Maestrelli nacque a Pisa, ma a causa del lavoro del padre, che era impiegato delle Ferrovie dello Stato, crebbe cambiando diverse città, fino a che nel 1935, quando era tredicenne, la famiglia Maestrelli fu trasferita a Bari, dove trovò residenza più stabile.
Appena arrivò in città fece un provino con i pulcini del Bari, venendo in seguito tesserato.
A Bari fece le giovanili, fino a che nell'estate del 1938 l'allenatore ungherese della società, József Ging, lo aggregò alla prima squadra, quando Maestrelli aveva appena 16 anni.
Fu lo stesso Ging che lo fece esordire il 26 febbraio del 1939 a Milano contro il Milan; il Bari perse per 3-0, ma aveva dato modo a Maestrelli di debuttare in Serie A a 16 anni, 4 mesi e 19 giorni (il record è di Amedeo Amadei che esordì a 15 anni, 9 mesi e 6 giorni).
Iniziò il campionato successivo, quello del 1939-1940, nella squadra delle riserve del Bari, senza trovare mai spazio tra i titolari, fin quasi alla fine del campionato quando giocò da titolare le ultime 5 partite, contribuendo al raggiungimento della salvezza per la sua squadra con il suo primo gol in massima serie, nell'ultima partita di campionato contro la Fiorentina.
A fine campionato Maestrelli, che era stato richiamato alle armi, partì per prestare servizio militare. Come per tutti i giocatori sotto le armi, Maestrelli riuscì a giocare con il Bari solo quando gli era permesso; in totale 18 partite e un gol nel campionato che vide il Bari retrocedere in Serie B.

Nella stagione 1941-1942 la squadra pugliese, dove Maestrelli era divenuto titolare inamovibile, riuscì a conquistare la promozione nella massima serie. Durò un solo anno la permanenza in A perché il Bari retrocesse in seguito a degli spareggi salvezza con Triestina e Venezia.

Passato alla Roma di Fulvio Bernardini assieme al centravanti Mario Tontodonati nell'operazione Amadei (all'Inter), della squadra fu anche capitano, proprio in uno dei periodi peggiori della storia della squadra giallorossa che si concluse con l'unica retrocessione in Serie B dei capitolini. Maestrelli non seguì la sorte della Roma perché era stato ceduto alla Lucchese.


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