Giorgio La Pira

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NATO IL 09-01-1904
MORTO IL 05-11-1977
Italia Giorgio La Pira (Pozzallo, 9 gennaio 1904 – Firenze, 5 novembre 1977) è stato un politico e docente italiano, Sindaco di Firenze, terziario domenicano e francescano, appartenente all'istituto secolare dei Missionari della regalità di Cristo. La Chiesa cattolica lo ha proclamato venerabile.
Pubblicato il 17/06/2019


Postato il 17/06/2019

«Tutto si può capire di La Pira con la fede, niente si può capire di lui senza la fede.» (Omelia ai funerali di La Pira, cardinale Giovanni Benelli)
infinitamemoria
Giorgio La Pira (Pozzallo, 9 gennaio 1904 – Firenze, 5 novembre 1977) è stato un politico e docente italiano, Sindaco di Firenze, terziario domenicano e francescano, appartenente all'istituto secolare dei Missionari della regalità di Cristo. La Chiesa cattolica lo ha proclamato venerabile.

Biografia
Nacque il 9 gennaio 1904 a Pozzallo (allora provincia di Siracusa, oggi libero consorzio comunale di Ragusa), in Sicilia, secondogenito (si pensava fosse il primo per la morte prematura della primogenita Cristina) di Gaetano, amministratore dei beni dei marchesi Tedeschi, e di Angela Occhipinti.

Crescita accademica e conversione
Nel 1921 consegue a Messina il diploma di ragioniere e a Palermo nel 1922 anche la maturità classica con la preparazione del professore di italiano Federico Rampolla del Tindaro, che lo indirizza a proseguire gli studi in giurisprudenza.

Il giovane La Pira è affascinato da Gabriele D'Annunzio e Tommaso Marinetti, dal loro ideale di cambiamento, legge molto e si avvicina ad altre esperienze, condividendole con il suo gruppo di giovani amici di cui fanno parte anche Salvatore Quasimodo e Salvatore Pugliatti, futuro rettore dell'Università di Messina.

La Pira era rimasto fortemente colpito dall'ascolto di un coro di suore, intuì una dimensione ulteriore, ma occorre attendere la Pasqua del 1924 affinché l'intuizione diventi conversione. Data segnata in calce sul suo Digesto, strumento di lavoro quotidiano per un docente di diritto romano.

Non è estranea a questa scoperta l'incontro con mons. Mariano Rampolla del Tindaro[3], fratello del prof. Federico Rampolla.

«[…] è un'alba nuova della vita. Io non dimenticherò mai quella Pasqua 1924, in cui ricevei Gesù Eucaristico: risentii nelle vene circolare una innocenza così piena, da non potere trattenere il canto e la felicità smisurata.»

(Lettera di Giorgio La Pira a Salvatore Pugliatti)
L'incontro eucaristico si tramuta in bisogno di comunione, desiderio di consacrazione che sarà appagato divenendo terziario domenicano già nel 1925, a Messina, assumendo il nome di Fra Raimondo, nel primo nucleo di terziari fondato dal padre Enrico de Vita OP in Sicilia, e successivamente, grazie ad una speciale dispensa anche terziario francescano attraverso la fondazione dell'Istituto della Regalità voluto dal francescano Padre Agostino Gemelli. La Pira sceglie di essere "libero apostolo del Signore", come lui stesso si definisce cercando la sua missione nella società.

Nel 1926 si trasferisce a Firenze seguendo il professor Emilio Betti, relatore della sua tesi di Diritto romano; qui, in qualità di terziario La Pira viene ospitato presso il convento domenicano di San Marco, si laurea con lode presentando una tesi sulla successione ereditaria. L'anno dopo divenne professore supplente di Diritto Romano all'Università di Firenze e nel 1934 diventa ordinario. Fonda la "Messa di San Procolo", per l'assistenza materiale e spirituale dei poveri.



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