Giuseppe Brotzu (Cagliari, 24 gennaio 1895 – Cagliari, 8 aprile 1976) è stato un medico, farmacologo e politico italiano, famoso per i suoi importanti contributi nella scoperta delle cefalosporine
Biografia
"Uomo temperato, saggio, di animo sempre uguale, veritiero, colto, gentile e modesto" lo descrisse l'allievo e amico Antonio Spanedda.
Giovinezza e formazione
Giuseppe Brotzu nacque da Luigi e Maria Castangia. La sua era una famiglia medio borghese di medici originaria di Nulvi, in provincia di Sassari: lui era il terzo medico in casa, dopo suo padre, ufficiale sanitario nel comune di Cagliari e suo nonno, medico condotto a Ghilarza.
Si laureò in medicina all'Università di Cagliari nel 1919, fu esonerato dal servizio militare affinché potesse assumere la direzione degli ambulatori antimalarici di Cagliari. Dopo aver esercitato per alcuni anni la professione iniziò a frequentare l'Istituto di Igiene, dove collaborando con il professor Donato Ottolenghi, insigne studioso di Igiene, si interessò alla materia e con lui si recò prima a Siena e poi a Bologna.
A Siena conobbe Maria Castellani, giovane chimica che lavorava come farmacista all'ospedale senese, con la quale studiò sempre, da lei fu accudito quando si ammalò di melitense e nel 1926 divenne sua moglie. Nonostante avesse vinto nel 1932 la cattedra di microbiologia all'istituto di Igiene di Modena, attaccato alla sua terra e alla sua città, nel 1933 Brotzu si trasferì a Cagliari e nel 1934 prese possesso della direzione dell'istituto di Igiene della città. Fu preside della facoltà di Farmacia nell'anno accademico 1934-1935, di quella di Medicina nell'anno 1935-1936 e poi rettore dal 1936 al 1943, anni in cui vennero istituite le facoltà di Ingegneria Mineraria e di Magistero. Dopo sette lunghi anni di attesa, nel 1933, nacque Maria Vittoria, che sul finire dell'anno cadde malata, l'anno seguente nacque Nanni e poi altri tre figli.
Carriera accademica, sociale e politica
Nel 1945, dopo anni di studi e di ricerca, arrivò alla scoperta delle cefalosporine. Nello stesso anno venne sospeso temporaneamente dal servizio per aver collaborato, come rettore d'università, con il regime fascista, ma poi tempestivamente reintegrato.
Alla carriera accademica affianca quella politica: fu dapprima Assessore Regionale all'Igiene e alla Sanità (dal 1949 al 1955) e Presidente della Regione dal 1955 al 1958. Infine dal 1960 al 1967 fu sindaco di Cagliari.
Di estrazione cristiana (rappresentante della Democrazia Cristiana), amministrò per diversi anni il cattolico "Quotidiano Sardo", giornale che vide la luce ad Oristano nel 1947 e fu successivamente trasferito a Cagliari, contemporaneo a "L'Unione Sarda" e a "La Nuova Sardegna". Il quotidiano, nonostante i notevoli sacrifici personali del Professor Brotzu, si esaurì nell'arco di un decennio. Costantemente impegnato nel sociale, assumerà un ruolo decisivo nella campagna della Fondazione Rockfeller contro la malaria, dimostrando "un interessamento umano oltre che scientifico al problema"
Secondo uno studioso inglese, che riporta studi italiani, il Brotzu avrebbe goduto in città di sinistra fama come jettatore, a causa della sua abitudine di vestire sempre di nero, malgrado le elevatissime temperature medie di Cagliari.
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