Giorgio Morandi (Bologna, 20 luglio 1890 – Bologna, 18 giugno 1964) è stato un pittore e incisore italiano. Fu uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento ed è considerato tra i maggiori incisori mondiali del secolo.
La sua pittura si può definire unica e universalmente riconosciuta; celebri le sue nature morte olio su tela, dove la luce rappresenta il fondamento delle sue opere. L'apparente semplicità dei contenuti (vasi, bottiglie, ciotole, fiori, paesaggi) viene esaltata dalla qualità pittorica.
Riservato, dai tratti nobili, gentile sia nella vita privata che in quella professionale, Morandi ha fatto discutere Bologna per la sua personalità enigmatica ma fortemente positiva.
Morandi ha vissuto in via Fondazza, a Bologna, con la madre e le tre sorelle Anna, Dina e Maria Teresa che lo hanno sempre accompagnato con nobile spirito fino alla sua morte avvenuta il 18 giugno 1964 dopo una degenza di un mese. Morandi, durante gli ultimi giorni della sua vita, stava coricato nel suo letto continuando con l'indice a disegnare nell'aria le forme che avrebbero fatto parte del percorso artistico che andava evolvendosi. Morandi dipinse sempre nella sua stanza di via Fondazza. Solamente quando costruirono nel 1960 la casa estiva a Grizzana Morandi (il nome dell'artista è stato aggiunto ufficialmente al toponimo del comune nel 1985), ebbe un vero e proprio studio. Di fronte alla casa estiva si trovano i tre Fienili del Campiaro, soggetto frequente nelle tele del pittore
Biografia
Giorgio nasce da Andrea Morandi e Maria Maccaferri il 20 giugno 1890. Il piccolo Giorgio abitò in un primo tempo in Via Lame dove nacquero anche il fratello Giuseppe, morto nel 1903 e la sorella Anna. Successivamente la famiglia si spostò in via Avesella n. 30, dove nacquero le altre due sorelle Dina nel 1900 e Maria Teresa 1906.
Fin da ragazzo dimostra grande passione per l'arte figurativa convincendo i parenti a permettergli di iscriversi all'Accademia di belle arti di Bologna. Tra i suoi compagni di corso vi sono anche Severo Pozzati, Osvaldo Licini, Mario Bacchelli, Giuseppe Vespignani. Dopo la morte del padre avvenuta nel 1909, la famiglia si trasferì definitivamente in via Fondazza n. 36, Morandi divenne capofamiglia assumendosi tutte le responsabilità.
Il percorso accademico e gli studi di Morandi furono eccellenti ma gli ultimi due anni furono caratterizzati da contrasti con i docenti dell'epoca, in quanto avendo egli già effettuato un personale e moderno percorso di conoscenza, spesso usciva dai canoni classici. Morandi, pur vivendo quasi sempre a Bologna, era fin da allora informato sulle opere di Paul Cézanne, André Derain e Pablo Picasso. Ma non è solo al presente che guarda Morandi, infatti successivamente ad un viaggio nella città di Firenze, riconsiderò grandi artisti del passato come Giotto, Masaccio, Piero della Francesca e Paolo Uccello, che appunto faranno parte dello sviluppo artistico del pittore bolognese.
In un primo tempo espose con i futuristi, diventando nel 1918 uno dei massimi interpreti della scuola metafisica con Carrà e de Chirico, periodo terminato nel 1919. Nel 1920 si accostò al gruppo "Valori plastici", recuperando nelle sue opere la fisicità delle cose. In seguito intraprese una via personalissima, ma sempre calata nella realtà del mondo e delle cose. La sua prima esposizione personale avvenne nel 1914, dove si può riscontrare la forte influenza di Cézanne, pittore fondamentale per la sua formazione artistica.
La fama di Morandi è legata alle nature morte e in particolare alle "bottiglie". I soggetti delle sue opere sono quasi sempre cose abbastanza usuali; vasi, bottiglie, caffettiere, fiori e ciotole che, composti sul piano di un tavolo, diventano i veri protagonisti della scena. La sua opera si compone anche di ritratti e paesaggi. Usare pochissimi colori è una sua particolare caratteristica, che lo rende poetico e surreale e anche se non particolareggiava i suoi soggetti, si può notare come essi non perdano di realismo.
Di grande importanza nel lavoro di Morandi sono le acqueforti, eseguite da autodidatta che risolvono poeticamente molti problemi espressivi del mezzo impiegato. Fin dagli esordi del suo percorso artistico portò avanti la passione per le incisioni. Le sue prime lastre, ora purtroppo andate perse, risalgono addirittura al 1911, quando egli era appena ventunenne. Le opere, realizzate con grande cura, sono caratterizzate da segni sottili e rettilinei in un intreccio molto complesso di tratti con cui raggiunge dimensioni prospettiche di grande efficacia.
È sepolto alla Certosa di Bologna nella tomba di famiglia dove giace insieme alle tre sorelle. Sulla tomba è ubicato un ritratto dell'artista eseguito e donato dal suo amico Giacomo Manzù. Nel 1992 in Palazzo d'Accursio a Bologna è sorto il Museo monografico dedicato a Giorgio Morandi. Tale realizzazione è stata possibile grazie alla donazione di Maria Teresa Morandi (sorella del pittore), delle opere e dell'atelier dell'artista, di proprietà della famiglia.
L'allora sindaco di Bologna Renzo Imbeni ha reso possibile la fondazione del museo, tramite un interesse e un impegno totali. Hanno collaborato Marilena Pasquali, che ha diretto il Museo fino al 2001 raggiungendo risultati di assoluta eccellenza e che è attualmente Presidente del Centro studi Giorgio Morandi, e il maestro Carlo Zucchini che nell'occasione, per volontà di Maria Teresa Morandi, assunse l'incarico di garante della donazione.
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