Silvio Piola

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NATO IL 29-09-1913
MORTO IL 03-10-1996
Italia Football pictogram.svgSilvio Piola è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo attaccante. Campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1938. Annoverato tra i più grandi centravanti della storia del calcio, detiene diversi primati nei massimi campionati nazionali: è il giocatore che ha realizzato più reti (290, delle quali 274 in Serie A e 16 in Divisione Nazionale) 
Pubblicato il 02/07/2014


Postato il 02/07/2014

Mitico goleador della nazionale azzurra, due volte campione del mondo, considerato tra i più grandi centrocampisti al mondo, denominato "Silvio gol" campione di calcio ma anche di sportività.
Vincenzo
Silvio Piola (Robbio, 29 settembre 1913 – Gattinara, 3 ottobre 1996) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo attaccante. Campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1938.
Annoverato tra i più grandi centravanti della storia del calcio, detiene diversi primati nei massimi campionati nazionali: è il giocatore che ha realizzato più reti (290, delle quali 274 in Serie A e 16 in Divisione Nazionale) ed è il miglior cannoniere in categoria di tre diverse squadre (Pro Vercelli, Lazio e Novara). Detiene, insieme a Omar Sívori, il record di marcature in una singola gara di Serie A: 6 reti, messe a segno in Pro Vercelli-Fiorentina (7-2) del 29 ottobre 1933.
A lui è intitolato il riconoscimento destinato ai migliori attaccanti Under-21 di Serie A e Serie B.

Biografia
Nacque da Giuseppe ed Emilia Cavanna, commercianti di tessuti, in un periodo in cui la famiglia si era trasferita temporaneamente da Vercelli nel Pavese per ragioni di lavoro; la famiglia rientrò a Vercelli nel 1914. Silvio Piola aveva un fratello maggiore, Serafino (1909-2001), che rinunciò alla carriera sportiva per un difetto della vista che lo obbligava a portare gli occhiali e divenne ragioniere; la madre era sorella del portiere della Pro Vercelli Giuseppe Cavanna, che ebbe un ruolo rilevante nella crescita agonistica del nipote. Anche il cugino Paolino fu calciatore ad alti livelli.

Studiò alla scuola elementare Galileo Ferraris e poi all'Istituto Tecnico Cavour; a otto anni divenne mezzala e capitano della squadra di calcio dell'istituto, nella quale giocava col coetaneo Teobaldo Depetrini e con Pietro Ferraris.
Emerse molto giovane nella Pro Vercelli e nel 1934 passò alla Lazio, voluto «fortissimamente» dai gerarchi fascisti Marinelli e Vaccaro; vi militò per nove stagioni, e maturò diventando «il bomber capace di conquistare Francia e Mondiale 4 anni dopo». A Roma visse al Flaminio, in viale del Vignola, e poi alla Città Giardino di Monte Sacro.

L'11 gennaio 1945 si diffuse nel Sud, diffusa da Eugenio Danese, la notizia della morte del calciatore, vittima di un bombardamento sulla città di Milano; per circa quattro mesi si tennero messe in suffragio e si susseguirono conferme e smentite, fino a quando la notizia non fu smentita ufficialmente da Nuovo Sport, il 20 maggio; lo stesso Piola era solito scherzare dell'episodio. Il calciatore era in realtà tornato in Piemonte, dove continuò a giocare in Serie A fino ad oltre quarant'anni.

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