Luigi Vannucchi

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NATO IL 25-11-1930
MORTO IL 30-08-1978
Italia  Luigi Vannucchi è stato un attore, doppiatore e regista italiano Infinita Memoria ha realizzato questo Memorial, per omaggiare un Uomo che attraverso il merito della sua opera si è distinto, ricoprendo un ruolo importante nella vita sociale culturale del Paese. E’stato quindi doveroso da parte nostra, erigere un monumento alla memoria, la dove poter indirizzare i nostri Infiniti ringraziamenti
Pubblicato il 16/05/2014


Postato il 09/06/2021

eri semplicemente troppo forte, il volonte' della tv, t'eri calato nel personaggio dalla maschera, narcisisticamente aiutaci, da lassu'
Ciro Minieri
Postato il 27/09/2020

Notte, chiamami tuo figlio.
Chattertand
Postato il 30/08/2018

"morte non mi ghermire/ ma da lontano annunciati/ e da amica mi prendi/ come l'estrema delle mie abitudini" (Cardarelli). Un grandissimo attore; un dovere ricordarlo
Micca Antonio
Postato il 30/08/2016

“Sappiate che nulla di ciò che ha radice nel cuore è perduto o verrà dimenticato”.
Infinita Memoria
Postato il 17/05/2014

Un attore a tutto tondo, protagonista per quasi tre decenni della scena teatrale e televisiva italiana. "Una preghiera per TE".
Maria Rosaria
Luigi Vannucchi (Caltanissetta, 25 novembre 1930 – Roma, 30 agosto 1978) è stato un attore, doppiatore e regista italiano, attivo in cinema, teatro e televisione.
Era il padre dell'attrice Sabina Vannucchi

Biografia
Luigi Vannucchi nasce a Caltanissetta in una famiglia colta e agiata. Molto presto la famiglia si trasferisce in Cirenaica per motivi di lavoro, e dopo tre anni torna in Italia per stabilirsi a Roma dove Vannucchi trascorre l'infanzia.
Durante la guerra il padre accetta di lavorare a Modena all'ufficio del Catasto. Qui Vannucchi frequenta brillantemente il Liceo classico e si interessa molto alla letteratura e alla poesia, diplomandosi a diciassette anni. Alla fine del liceo, contro il parere dei genitori, decide di iscriversi all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma, diplomandosi nel 1952 assieme ad attori del calibro di Glauco Mauri, Franco Graziosi, Alessandro Sperlì e all'allora allievo regista Andrea Camilleri[5]; già durante i corsi ha modo di segnalarsi come attore promettente in occasione dei saggi di fine anno. Prima ancora di diplomarsi, i suoi docenti Silvio D'Amico e Orazio Costa lo fanno debuttare nella parte di Cristo nel lavoro teatrale Donna del Paradiso.
Studia contemporaneamente lettere e filosofia ma lascia al quarto anno per fare definitivamente l'attore. Nel 1952 entra a far parte della compagnia Gassman-Squarzina e ottiene successo con rappresentazioni classiche: affianca Gassman in Amleto interpretando la parte di Laerte, poi interpreta Tieste, I Persiani, Antigone e Prometeo.
Nel corso del 1954 passa alla Compagnia Teatro Nuovo di Gianfranco De Bosio con diversi spettacoli, tra cui la trasposizione teatrale di Buio a mezzogiorno di Koestler. Nel 1955 Lucio Ardenzi lo coinvolge in una tournée nell'America del Sud[6] - Brasile, Argentina, Uruguay - organizzata con l’appoggio del Ministero dello Spettacolo. Fra i partecipanti attori del calibro di Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Renzo Ricci, Eva Magni, Tino Buazzelli, Glauco Mauri, Davide Montemurri, Franca Nuti e Bianca Toccafondi. A parte il Re Lear di Shakespeare, che vedeva riuniti nello stesso spettacolo tutti gli attori principali della compagnia, il repertorio era tutto italiano: Corruzione al palazzo di giustizia di Ugo Betti, Beatrice Cenci di Alberto Moravia in prima mondiale, Il seduttore di Diego Fabbri.



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