Giovanni Spadolini (Firenze, 21 giugno 1925 – Roma, 4 agosto 1994) è stato un politico, storico e giornalista italiano.
Leader del Partito Repubblicano Italiano, è stato più volte ministro e, tra il 28 giugno 1981 e il 1º dicembre 1982, Presidente del Consiglio dei Ministri, il primo non democristiano nella storia dell'Italia repubblicana, uno dei pochi a diventarlo da senatore, nonché il primo e l'unico a provenire dal PRI. Fu inoltre Presidente del Senato dal 1987 al 1994 e senatore a vita (nominato nel 1991 da Francesco Cossiga).
Biografia
Formazione culturale ed attività giornalistica
Nacque in una famiglia borghese: il padre Guido Spadolini era un pittore macchiaiolo, proprietario di una grande biblioteca nella quale il giovane Giovanni studiò ed iniziò a formare la sua cultura ispirata ai valori laici, liberaldemocratici e repubblicani. Esordì nel 1944 sul periodico fascista vicino al filosofo idealista Giovanni Gentile Italia e civiltà, ma scrisse anche articoli sul giornale La Difesa della Razza di Telesio Interlandi dove, peraltro, nel numero del 15 febbraio 1944 lamentava che il fascismo avesse perso "a poco a poco la sua agilità e il suo dinamismo rivoluzionario, proprio mentre riaffioravano i rimasugli della massoneria, i rottami del liberalismo, i detriti del giudaismo", posizioni radicalmente riviste in seguito, quando divenne uno dei più forti sostenitori di Israele. Durante la Resistenza, aderì alla Repubblica Sociale Italiana.
Nel secondo dopoguerra Spadolini divenne giornalista, collaborando dal 1947 al quotidiano romano Il Messaggero, diretto da Mario Missiroli, e, nel 1950, a Il Borghese di Leo Longanesi (che, in quell'anno, gli pubblicò il saggio d'esordio Il Papato socialista), passando poi al concorrente Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio, di ispirazione liberalsocialista . Nel 1953 venne chiamato al Corriere della Sera come editorialista da Missiroli, che era passato nel frattempo alla guida del quotidiano milanese. Dopo soli due anni divenne direttore di un quotidiano, salendo alla guida de Il Resto del Carlino, ad appena 29 anni. Mantenne l'incarico per tredici anni (un periodo insolitamente lungo per il quotidiano bolognese), fino al 1968, quando, succedendo ad Alfio Russo, divenne direttore del Corriere della Sera .
Spadolini avvicinò nettamente la linea politica del giornale al centrosinistra. La sua esperienza al Corriere della Sera fu più breve della media (di solito i contratti dei direttori del Corriere duravano cinque anni) poiché si concluse con il licenziamento anticipato, nel marzo 1972.
Nel maggio di quell'anno dovevano tenersi le elezioni politiche anticipate, e Indro Montanelli suggerì a Ugo La Malfa, che gli aveva offerto un collegio senatoriale sicuro, di candidare Spadolini al suo posto. Spadolini fu eletto nelle liste del PRI come indipendente, iniziando una brillante carriera politica.
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