Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo (Roma, 26 maggio 1901 – Roma, 24 marzo 1944) è stato un ufficiale italiano, comandante del Fronte Militare Clandestino, martire alle Fosse Ardeatine e Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
La gioventù e la carriera militare
Partecipò alla Grande Guerra come volontario nel 3º Reggimento Alpini. Al termine del conflitto continuò la sua carriera nel Genio militare. Iscrittosi all’università, nel 1923 conseguì la laurea in Ingegneria civile. Promosso capitano nel 1928, fu incaricato di insegnare presso la Scuola di applicazione dell’Esercito.
Nel 1935 divenne addetto allo Stato Maggiore e l'anno successivo partì per la guerra di Spagna, dove gli venne affidato un battaglione del Genio telegrafisti e poi fu nominato capo di stato maggiore del Comando della II Brigata Mista “Frecce Nere”. Promosso tenente colonnello per meriti di guerra, nel 1940 fu nuovamente chiamato allo Stato Maggiore, passando così al Comando Supremo dell’Esercito (Superesercito). Promosso colonnello nel 1942, nel giugno 1943 assunse il comando dell’11º Reparto Genio motorizzato. È decorato di Croce di Ferro dai tedeschi.
Roberto Roggero riferisce di una voce (di cui - però - avvisa: è priva di riscontri) secondo la quale all'incontro di Feltre del 19 luglio 1943 fra Mussolini ed Hitler, Montezemolo sarebbe stato partecipe o addirittura a capo di una congiura per il rapimento dello stesso dittatore tedesco. Il primo a dare notizia della presenza di Montezemolo all'incontro di Feltre, ma semplicemente in qualità di interprete, fu Paolo Monelli in Roma 1943.
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