Luigi Calabresi

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NATO IL 14-11-1937
MORTO IL 17-05-1972
Italia Luigi Calabresi (Roma, 14 novembre 1937 – Milano, 17 maggio 1972) è stato un poliziotto italiano con la qualifica di commissario di Pubblica Sicurezza, medaglia d'oro al merito civile alla memoria. Era vice-responsabile della squadra politica della questura di Milano quando cadde vittima del terrorismo di sinistra.

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria   Medaglia d'Oro al Merito Civile

Pubblicato il 17/05/2014


Postato il 17/05/2023

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 17/05/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 17/05/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 17/05/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 17/05/2019

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.” (Ugo Foscolo)
Infinita Memoria
Postato il 17/05/2018

“Una lacrima per i defunti evapora. Un fiore sulla loro tomba appassisce. Una preghiera per la loro anima la raccoglie Iddio” (infinitamemoria)
Infinita Memoria
Postato il 17/05/2017

Il ricordo dei defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi sono testimonianza di fiduciosa speranza, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sulla sorte umana, poiché l’uomo è destinato ad una vita senza limiti, che ha la sua radice e il suo compimento in Dio. (Papa Francesco)
Infinita Memoria
Postato il 17/05/2016

“Sappiate che nulla di ciò che ha radice nel cuore è perduto o verrà dimenticato”.
Infinita Memoria
 Pag.  di 2  
Luigi Calabresi (Roma, 14 novembre 1937 – Milano, 17 maggio 1972) è stato un poliziotto italiano con la qualifica di commissario di Pubblica Sicurezza, medaglia d'oro al merito civile alla memoria. Era vice-responsabile della squadra politica della questura di Milano quando cadde vittima del terrorismo di sinistra. Solo dopo molti anni si giunse ad individuare, nelle condanne definitive, gli esecutori e i mandanti dell'omicidio: Ovidio Bompressi, Leonardo Marino, Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri, esponenti di Lotta continua.

Note biografiche
Di famiglia romana medio-borghese, padre commerciante in oli e vini, frequentò il liceo classico San Leone Magno e si laureò nel 1964 in giurisprudenza con una tesi sulla mafia siciliana. Da giovane entra nel movimento cristiano "Oasi", fondato dal padre gesuita Virginio Rotondi. Alla carriera forense preferisce quella nella polizia, spiegando agli amici che non "sente la vocazione del magistrato né dell'avvocato". L'anno seguente, nel 1965, vince il concorso per vice commissario di pubblica sicurezza e quindi frequenta il corso di formazione nell'Istituto superiore di polizia, allora all'EUR, per prendere poi servizio a Milano. Saltuariamente scrive per il quotidiano socialdemocratico "Giustizia" e nel 1968, con uno pseudonimo, sul quotidiano romano "Momento Sera".

A Milano viene inserito nell'ufficio politico della questura e incaricato di sorvegliare e indagare gli ambienti della sinistra extraparlamentare, che iniziava allora a prendere consistenza: tra questi, indaga in particolare i gruppi maoisti e quelli anarchici con cui instaura una buona dialettica. Gli ambienti anarchici erano sospettati, a seguito di comunicazioni del controspionaggio USA, di essere i fornitori di esplosivi usati in Grecia per una serie di attentati che avvenivano a quel tempo in quel paese governato dalla Dittatura dei colonnelli, sostenuta dagli USA. Si tratta dell'area politica entro cui svolgerà le sue indagini nel corso della sua breve carriera. Nel 1967 ottiene, su richiesta degli anarchici, dalla questura di Como il permesso per un campeggio anarchico a Colico, e durante questi contatti conosce Giuseppe Pinelli, a cui nel Natale 1968 regalerà, assieme al suo superiore Antonio Allegra, il libro ”Mille milioni di uomini” di Enrico Emanuelli, il dono fu ricambiato l'agosto successivo con l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters il libro preferito di Pinelli, come racconta il figlio Mario, attualmente direttore de "La Stampa" di Torino.
Nella notte del 16 novembre 1967 guida le forze della polizia nello sgombero dell'Università cattolica del Sacro Cuore, occupata da poche ore dagli studenti guidati da Mario Capanna: questa occupazione fu il primo atto di lotta studentesca che iniziò la stagione della contestazione nota come il Sessantotto a Milano.

Nel 1968 diventa commissario capo e si trova anche a dirigere le cariche dei reparti della polizia durante gli scontri per il mantenimento dell'ordine pubblico nel corso di manifestazioni di protesta per le vie milanesi, la sua carriera proseguirà fino alla carica di vice capo dell'Ufficio politico della Questura di Milano.
Il 25 aprile 1969 viene incaricato delle indagini relative agli attentati con bombe avvenuti nel padiglione della Fiat alla Fiera Campionaria e alla Stazione Centrale: si tratta della prima indagine che lo espone alla stampa ed alla conoscenza della pubblica opinione. Calabresi svolge le indagini entro l'area anarchica e quindici persone della sinistra extraparlamentare vengono fermate ed arrestate. Costoro saranno incarcerate per sette mesi, dopo i quali vengono scarcerate per "mancanza di indizi" mentre la loro protesta per il trattamento ricevuto arriverà fino alla Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo.


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