Giuseppe Di Stefano

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NATO IL 24-07-1921
MORTO IL 03-03-2008
Italia Giuseppe Di Stefano è stato un tenore italiano Infinita Memoria ha realizzato questo Memorial, per omaggiare un Uomo che attraverso il merito della sua opera si è distinto, ricoprendo un ruolo importante nella vita sociale culturale del Paese. E’stato quindi doveroso da parte nostra, erigere un monumento alla memoria, la dove poter indirizzare i nostri Infiniti ringraziamenti

Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria  Medaglia d'oro ai ....

Pubblicato il 12/02/2016


Postato il 12/02/2016

E' stato uno dei più grandi cantanti lirici italiani e tra i protagonisti della Scala, dove ha vissuto appassionate stagioni e di eventi memorabili con ventisei titoli, quarantatrè produzioni. R.I.P
Damiano Riccio
Giuseppe Di Stefano (Motta Sant'Anastasia, 24 luglio 1921 – Santa Maria Hoè, 3 marzo 2008) è stato un tenore italiano.

Biografia
I primi anni
"Pippo", come lo hanno sempre chiamato amici, colleghi e fan, passa la giovinezza a Milano, dove i genitori si trasferiscono alla ricerca di migliori condizioni economiche e dove il padre, dopo essersi congedato da carabiniere, trova un modesto impiego come calzolaio e la madre fa la sarta. Viene educato in un seminario dei Gesuiti, meditando per qualche tempo di avvicinarsi al sacerdozio. Successivamente, grazie all'amico melomane Danilo Fois che, pur non interessato, lo trascina per ore ed ore al loggione della Scala, inizia a dedicarsi al canto, formandosi in modo frammentario presso vari maestri (tra i quali il baritono Luigi Montesanto), le cui lezioni vengono pagate da Fois e da altri amici. Nel 1938 vince un concorso di canto a Firenze.

Allo scoppio della guerra viene arruolato nell'esercito, finendo ripetutamente in cella per il suo comportamento. Grazie ad un ufficiale medico che lo giudica "più utile all'Italia come cantante che come soldato", sfugge allo sterminio del proprio reggimento nella campagna di Russia, ottenendo una licenza per una convalescenza fittizia poche ore prima della partenza per il fronte. Inizia quindi un'attività come cantante di musica leggera ed avanspettacolo con lo pseudonimo di Nino Florio, in quello che descrive come "bombardamenti a parte, il periodo più bello della mia vita". Fuggito in Svizzera nell'ultimo periodo della guerra, ha l'opportunità di esibirsi presso la radio di Losanna, alternando brani lirici e canzoni (rimangono al riguardo alcune registrazioni acquisite dalla EMI).

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