Alberto Moravia

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NATO IL 28-11-1907
MORTO IL 25-09-1990
Italia Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle è stato uno scrittore, giornalista, saggista, reporter di viaggio e drammaturgo italiano. Considerato uno dei più importanti romanzieri del XX secolo, ha esplorato nelle sue opere i temi della sessualità moderna, dell'alienazione sociale e dell'esistenzialismo
Pubblicato il 01/09/2012


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L'uomo vuole sempre sperare. Anche quando è convinto di essere disperato. -- Alberto Moravia
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Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990), è stato uno scrittore, giornalista, saggista, reporter di viaggio e drammaturgo italiano. Considerato uno dei più importanti romanzieri del XX secolo, ha esplorato nelle sue opere i temi della sessualità moderna, dell'alienazione sociale e dell'esistenzialismo.
Salì alla ribalta nel 1929 con il romanzo Gli indifferenti, e pubblicò nella sua lunga carriera più di trenta romanzi. I temi centrali dell'opera di Moravia sono l'aridità morale, l'ipocrisia della vita contemporanea, e la sostanziale incapacità degli uomini di raggiungere la felicità nei modi tradizionali. La sua scrittura è rinomata per lo stile semplice e austero, caratterizzato dall'uso di un vocabolario comune inserito in una sintassi elegante ed elaborata.

Biografia
I primi anni di vita
Alberto Pincherle (Moravia è il cognome della nonna paterna) nacque a Roma in via Giovanni Sgambati, nel quartiere Pinciano, da una benestante famiglia borghese. Il padre Carlo, ebreo veneziano non praticante, era architetto e pittore. La madre, Teresa Iginia (Gina) De Marsanich, di religione cattolica, era anconetana con origini dalmate. Interessanti sono gli intrecci familiari, che ben descrivono la temperie culturale nella quale si formò il giovane Moravia:
Il fratello del padre, Gabriele Pincherle (1851-1928), fu un noto giurista, collaboratore di Giuseppe Zanardelli e senatore del Regno dal 1913.
La sorella del padre, Amelia Pincherle (1870-1954), fu madre di Carlo e Nello Rosselli, e nipote acquisita di Ernesto Nathan, sindaco di Roma tra il 1907 e il 1913.
La figlia di un cugino del padre, Laura Capon (1907-1977, figlia dell'ammiraglio Augusto), fu moglie del fisico Enrico Fermi.
Il fratello della madre, Augusto De Marsanich, fu sottosegretario di Stato durante il Fascismo, e nel dopoguerra deputato, senatore e segretario del Movimento Sociale Italiano.
Alberto fu il secondo di quattro figli, nato dopo la sorella Adriana (1905-1996), pittrice, e prima dall'altra sorella, Elena (1909-2006), moglie dell'ambasciatore Carlo Cimino, e del più piccolo Gastone (1914-1941), caduto in combattimento a Tobruk. Trascorse, assieme alla famiglia, un'infanzia "normale, benché grave e solitaria" nel villino di via Gaetano Donizetti 6, progettato dal padre.

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