Primo Carnera

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NATO IL 25-10-1906
MORTO IL 29-06-1967
Italia Primo Carnera è stato un pugile e attore italiano, divenuto celebre negli anni trenta. Fu campione mondiale dei pesi massimi dal 29 giugno 1933 al 14 giugno 1934. È noto per antonomasia come uomo di notevole statura e di eccezionale forza fisica.

Medaglia d'Oro al Valore Atletico - nastrino per uniforme ordinaria  Medaglia d'Oro al Valore... 

Pubblicato il 05/09/2012


Postato il 29/06/2016

“Sappiate che nulla di ciò che ha radice nel cuore è perduto o verrà dimenticato”.
Infinita Memoria
Postato il 29/06/2015

Giugno 1967 è il giorno della sua morte, ma è anche il giorno in cui, 34 anni prima, era diventato il primo italiano ad essere campione del mondo di boxe. Forse è tutto un caso, ma forse no, e forse davvero Primo Carnera è un uomo nato gigante e morto campione.
Nello Samperi
Postato il 29/06/2015

Oggi rendo onore e gloria a Primo Carnera e alla sua città natale che lo ha onorato, ben sapendo che il ‘Gigante Buono di Sequals’ resterà per sempre nei cuori e nell’immaginario collettivo di tutti gli sportivi del mondo.
Ernesto
Postato il 25/10/2013

Il "Gigante", il campionissimi di tutti i Tempi
Simone
Postato il 13/09/2012

« I pugni si danno, i pugni si prendono. Questa è la boxe, questa è la vita. E io nella vita ne ho preso tanti di pugni, veramente tanti...ma lo rifarei, perché tutti i pugni che ho preso sono serviti a far studiare i miei figli. » Primo Carnera)
Ferdinando

Primo Carnera (Sequals, 25 ottobre 1906 – Sequals, 29 giugno 1967) è stato un pugile e attore italiano, divenuto celebre negli anni trenta.
Fu campione mondiale dei pesi massimi dal 29 giugno 1933 al 14 giugno 1934. È noto per antonomasia come uomo di notevole statura e di eccezionale forza fisica.

Biografia
La nascita e l'emigrazione

Primo Carnera nacque il 25 ottobre 1906 a Sequals, un paesino all'epoca in provincia di Udine, attualmente in provincia di Pordenone. Alla nascita pesava circa 8 kg. Evento eccezionale ancor oggi, ma straordinario in un periodo storico in cui la povertà, la fame e la disoccupazione erano problemi sociali molto più diffusi. La sua famiglia era molto povera e sopravviveva solo grazie al lavoro del padre, un mosaicista emigrato in Germania.

Il piccolo Carnera ebbe uno sviluppo molto sostenuto e spiccava tra i suoi coetanei, più bassi e minuti. Nel 1915 il padre fu chiamato a combattere la Prima guerra mondiale e dovette quindi abbandonare il lavoro, facendo gravare il carico familiare sulle spalle della moglie. La madre cercò allora un impiego, ma fu presto costretta a vendere la fede nuziale per sopravvivere. Carnera fu così costretto ad abbandonare la scuola e a mendicare insieme ai suoi fratelli. Nel frattempo il suo rapido sviluppo continuava al punto che, a dodici anni, mostrava già la statura di un adulto ed era sempre più difficile per lui trovare vestiti e scarpe della sua misura.
Ancora adolescente, spinto dalla fame e dalla povertà, emigrò in Francia dagli zii, trovando inizialmente un'occupazione come carpentiere. Tale attività necessitava di maggiore energia ma gli garantì un maggior corrispondente in viveri. Gli zii lo introdussero anche nel mondo del pugilato, organizzandogli un incontro con un principiante, ma Carnera non era ancora pronto al grande passo. Il suo fisico, intanto, diventava sempre più quello di un vero e proprio "carnera": alto e nerboruto.

Era alto effettivamente 197 centimetri per 129 chili. Non potevano mancare i così soprannominati piedi da violino, lunghi 32 cm, che calzavano il 52 (anche se in base alla lunghezza, è più probabile che corrispondessero ad un 50 di scarpe). Riuscì ad adattare i vestiti, ma per quanto riguarda le scarpe non poteva che camminare scalzo. Nel 1925, un circo fece tappa proprio dove lui risiedeva, vicino a Le Mans. Un giorno, durante uno degli incontri di lotta di questo circo al quale stava assistendo, il responsabile notò il suo fisico imponente che destava sgomento e lo ingaggiò.
Con questo nuovo lavoro, Carnera sperava soprattutto di migliorare il proprio tenore di vita. Così iniziò a girare, per tre anni, in varie località. Alla sua vista le persone rimanevano sbigottite, ma alcune lo sfidavano. A tal proposito si narra che in uno dei suoi incontri un giovane gli avesse dato un pugno nella pancia; Carnera si arrabbiò per la violenza gratuita e lo afferrò per il collo facendolo svenire; gli amici del giovane provarono a vendicarsi sfidandolo in quattro, ma la dinamicità e la resistenza sviluppate gli permisero di aver ragione su tutto il gruppo senza particolari affanni. I giornalisti pubblicarono l'accaduto rendendo più popolare il circo e Carnera stesso.

Il responsabile, soddisfatto dell'incremento dei guadagni ottenuto grazie a lui, gli aumentò il salario. Sull'onda del successo del lottatore friulano, venne messa in palio una ricompensa per chi fosse riuscito a sconfiggerlo, ma nessuno ci riuscì. Divenne un fenomeno da baraccone e gli vennero affibbiati dei soprannomi, tra i quali il più curioso era Juan lo spagnolo.

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