Renato Serra

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NATO IL 05-12-1884
MORTO IL 20-07-1915
Italia Renato Serra (Cesena, 5 dicembre 1884 – Monte Podgora, 20 luglio 1915) è stato un critico letterario e scrittore italiano. Gianfranco Contini riconobbe in lui elementi anticipatori della critica stilistica.
Pubblicato il 29/08/2015


Postato il 20/07/2023

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 20/07/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 20/07/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 20/07/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 20/07/2019

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.” (Ugo Foscolo)
Infinita Memoria
Postato il 20/07/2018

“Una lacrima per i defunti evapora. Un fiore sulla loro tomba appassisce. Una preghiera per la loro anima la raccoglie Iddio” (infinitamemoria)
Infinita Memoria
Postato il 20/07/2017

Il ricordo dei defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi sono testimonianza di fiduciosa speranza, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sulla sorte umana, poiché l’uomo è destinato ad una vita senza limiti, che ha la sua radice e il suo compimento in Dio. (Papa Francesco)
Infinita Memoria
Postato il 20/07/2016

“Sappiate che nulla di ciò che ha radice nel cuore è perduto o verrà dimenticato”.
Infinita Memoria
 Pag.  di 2  
Renato Serra (Cesena, 5 dicembre 1884 – Monte Podgora, 20 luglio 1915) è stato un critico letterario e scrittore italiano. Gianfranco Contini riconobbe in lui elementi anticipatori della critica stilistica.

Biografia
Nato da Pio Serra e Rachele Favini, la sua famiglia era benestante e di tradizione risorgimentale: suo nonno, Giuseppe Favini, fu patriota delle Cinque Giornate di Milano. Si formò presso il Regio Liceo Ginnasio Vincenzo Monti di Cesena dove concluse gli studi a sedici anni, senza sostenere l'esame di maturità per via degli altissimi voti.
Nel 1900 si iscrisse all'Università di Bologna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, dove ebbe come insegnanti celebri personaggi come Giosuè Carducci, Severino Ferrari, Francesco Acri e Giovanni Battista Gandino, e dove divenne ammiratore delle idee socialiste di Severino Ferrari. Si laureò in Lettere nel 1904 con una tesi sullo "Stile dei Trionfi del Petrarca". Fu anche allievo dell'Istituto di Studi Pratici e di Perfezionamento a Firenze.
Nel 1906 fece ritorno a Cesena, dove svolse poi il servizio militare di leva, prestando servizio come sottotenente nel 69º Reggimento Fanteria della Brigata "Ancona", per essere poi congedato lo stesso anno. Nel 1907 lasciò Cesena e si trasferì per un breve periodo a Torino, dove collaborò con Luigi Ambrosini alla creazione di un dizionario Italiano-Latino per l'editore Paravia. Dopo i primi articoli sulla rivista La Romagna[1], si inserì ben presto nell'ambiente de La Voce, dove pubblicò diversi articoli e saggi, ed entrò in rapporti con Giuseppe Prezzolini e Giuseppe De Robertis. Fu anche in corrispondenza con Benedetto Croce.
Ottenne anche l'incarico di direttore della Biblioteca Malatestiana di Cesena. Nel 1910 pubblicò su La Romagna un saggio sullo scrittore Alfredo Panzini, ponendolo per la prima volta all'attenzione della critica italiana. Tra i due intellettuali nacque una sincera amicizia. Nello stesso anno il pittore pubblicò l'articolo Per un catalogo, dichiarando la sua discendenza da Carducci. Serra, tradizionalista e nazionalista, rimase sempre legato al modello carducciano, fino a un evento radicale che sconvolse lui e tutta l'Europa: la Guerra mondiale, nella quale chiese di partire come volontario.

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