Pasquale Squitieri

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NATO IL 27-11-1938
MORTO IL 18-02-2017
Italia Pasquale Squitieri è stato un regista, sceneggiatore e politico italiano - Infinita Memoria ha realizzato questo Memorial, per omaggiare un Uomo che attraverso il merito della sua opera si è distinto, ricoprendo un ruolo importante nella vita sociale culturale del Paese. E’stato quindi doveroso da parte nostra, erigere un monumento alla memoria, la dove poter indirizzare i nostri Infiniti ringraziamenti
Pubblicato il 19/02/2017


Postato il 02/06/2018

(Claudia Cardinale) Per me ha rappresentato, e rappresenta, la libertà. [...] È la sua libertà totale che mi ha affascinato.
infinitamemoria
Pasquale Squitieri (Napoli, 27 novembre 1938 – Roma, 18 febbraio 2017) è stato un regista, sceneggiatore e politico italiano.

Biografia
Attività cinematografica

Laureato in Giurisprudenza, negli anni sessanta è impiegato al Banco di Napoli. Debutta nel cinema come regista e sceneggiatore con Io e Dio (1969), prodotto da Vittorio De Sica e, sulla falsariga di registi come Sergio Leone si dedicherà brevemente al genere spaghetti western con Django sfida Sartana (1970) e La vendetta è un piatto che si serve freddo (1971), entrambi da lui firmate con lo pseudonimo William Redford.

In seguito, Squitieri abbandona il suo nome d'arte e si occupa di tematiche più attuali e realtà allora poco raccontate della società italiana. Pellicole come L'ambizioso (1975), Il prefetto di ferro (1977) e Corleone (1978) riguardano i contatti tra mafia e politica; Viaggia, ragazza, viaggia, hai la musica nelle vene (1973) e Atto di dolore (1990) hanno come tema principale la droga; Gli invisibili (1988) il terrorismo; L'avvocato de Gregorio (2003) le cosiddette “morti bianche”; Razza selvaggia (1980) e Il colore dell'odio (1989) l'argomento dell'immigrazione.

Squitieri era noto soprattutto per i suoi film storico-politici, alcuni dei quali valsero non poche critiche. Tra questi sono da citare I guappi (1974), Claretta (1984) e Li chiamarono... briganti! (1999), film sul brigantaggio postunitario che narra la storia del suo maggior rappresentante Carmine Crocco. Quest'ultima è probabilmente la sua opera più discussa, tanto da essere immediatamente ritirata dalle sale cinematografiche in circostanze mai chiarite: secondo alcuni per l'insuccesso al botteghino, per altri perché boicottata e tacciata di revisionismo.

Nel 2001 è stato membro del comitato scientifico che ha organizzato la settima edizione della "Città del libro", rassegna nazionale degli editori, a Campi Salentina (Lecce).


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