Armando Cossutta

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NATO IL 02-09-1926
MORTO IL 14-12-2015
Italia Armando Cossutta (Milano, 2 settembre 1926  Roma, 14 dicembre 2015) è stato un politico e partigiano italianoSi iscrisse nel 1943 al Partito Comunista Italiano e partecipò da partigiano delle Brigate Garibaldi alla Resistenzaantifascista e antinazista. Venne arrestato dai nazifascisti e detenuto per un certo periodo nel carcere di San Vittore aMilano.

Pubblicato il 15/12/2015


Postato il 15/12/2015

"Sono stato e sono ancora un comunista, senza vergogne e senza abiure".(Armando Cossutta)
Salvatore Caringi

Armando Cossutta (Milano, 2 settembre 1926  Roma, 14 dicembre 2015) è stato un politico e partigiano italiano.

Biografia

Si iscrisse nel 1943 al Partito Comunista Italiano e partecipò da partigiano delle Brigate Garibaldi alla Resistenzaantifascista e antinazista. Venne arrestato dai nazifascisti e detenuto per un certo periodo nel carcere di San Vittore aMilano.

Dirigente del PCI

Nel dopoguerra divenne dirigente del partito, di cui incarnava la corrente più filo-sovietica: questa sua tendenza a considerare l'Unione Sovietica come "Stato guida" del movimento comunista mondiale lo portò a polemizzare conEnrico Berlinguer.

Collaboratore de l'Unità ed ininterrottamente parlamentare dal 1972 al 2008 (prima come senatore, dal 1994 al 2006 come deputato, e quindi nuovamente come senatore), molti furono gli incarichi politici da lui ricoperti: ad esempio fuconsigliere comunale a Milano dal 1951; fu segretario comunale e poi regionale del PCI (nel primo caso a Milano, nel secondo in Lombardia) e fu inoltre membro della Direzione della Segreteria nazionale del Partito Comunista Italiano.

Filosovietico per antonomasia, nel 1981 si oppose strenuamente alla linea revisionista del segretario Berlinguer, il quale, traendo spunto dal golpe che Jaruzelski compì sotto la minaccia d'invasione sovietica della Polonia, aveva affermato che la "spinta propulsiva" della Rivoluzione d'Ottobre si era esaurita, tentando di sganciare il PCI dai suoi rapporti storici con i regimi comunisti del blocco sovietico. Oltre che nel merito, Cossutta criticò il metodo della scelta del PCI, che definì in un celebre articolo "lo strappo", per la sua gestazione estranea alle discussioni interne ed alla storia stessa del partito. In seguito, pur senza rimpianti, Cossutta dichiarò di aver sbagliato nell'andare contro Berlinguer. Cossutta fu vicino anche all'operaismo, ma senza distaccarsi mai dal PCI.

 

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