Pietro Ingrao

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NATO IL 30-03-1915
MORTO IL 27-09-2015
Italia Pietro Ingrao è stato un politico, giornalista e partigiano italiano. Storico esponente dell'ala sinistra del Partito Comunista Italiano, fu direttore dell'Unità dal 1947 al 1957 e parlamentare alla Camera dei deputati ininterrottamente tra il 1950 e il 1992. Dell'assemblea di Montecitorio divenne anche presidente dal 1976 al 1979.

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria  Cavaliere di gran croce (OMRI)

Pubblicato il 30/09/2015


Postato il 01/10/2015

“Non violenza significa anche cose molto semplici ed essenziali come il rispetto degli altri.„ (Pietro Ingrao)
Giovanni Massa
Postato il 01/10/2015

Pietro Ingrao, morto il vero comunista amato dalla gente. E sofferto dal Pci....riposa in pace.
Anna Rosa
Pietro Ingrao (Lenola, 30 marzo 1915 – Roma, 27 settembre 2015) è stato un politico, giornalista e partigiano italiano. Storico esponente dell'ala sinistra del Partito Comunista Italiano, fu direttore dell'Unità dal 1947 al 1957 e parlamentare alla Camera dei deputati ininterrottamente tra il 1950 e il 1992. Dell'assemblea di Montecitorio divenne anche presidente dal 1976 al 1979.

Biografia
Nipote del politico Francesco Ingrao, Pietro Ingrao nasce nel piccolo paese di Lenola (al tempo nella provincia di Terra di Lavoro in Campania, oggi in provincia di Latina), da una famiglia di proprietari terrieri originari di Grotte, piccolo centro in provincia di Agrigento in Sicilia. Frequenta il ginnasio a Santa Maria Capua Vetere e il liceo a Formia dove conosce gli insegnanti Pilo Albertelli e Gioacchino Gesmundo che ne influenzeranno profondamente la formazione. Iniziata la sua attività anti-fascista nel 1939 (ma fu in precedenza iscritto al Gruppo Universitario Fascista, vincendo un Littoriale della cultura e dell'arte), aderì al Partito Comunista Italiano nel 1940 e partecipò attivamente alla Resistenza partigiana.

Al termine della seconda guerra mondiale divenne il riferimento indiscusso di un'area all'interno del PCI schierata su posizioni marxiste creative, molto attente ai movimenti della società. Rappresentò quindi "l'ala sinistra" del partito (votò tuttavia a favore dell'espulsione dei dissidenti di sinistra, a lui molto vicini, che si raccoglievano intorno al mensile il manifesto). Ebbe spesso profondi scontri politici con Giorgio Amendola, che invece guidava "l'ala destra" o migliorista.

Ininterrottamente deputato dal 27 settembre 1950, quando subentrò al mandato del collega Domenico Emanuelli deceduto prematuramente, al 1992, nonché capogruppo tra il 1964 e il 1972, fu direttore del quotidiano l'Unità dall'11 febbraio 1947 al 15 gennaio 1957. Fu durante la sua direzione, nel 1956, che si trovò a firmare due perentori editoriali (Da una parte della barricata a difesa del socialismo, uscito senza firma il 25 ottobre 1956, e Il coraggio di prendere posizione, pubblicato il 27 ottobre a firma "P. I.") con cui esprimeva una durissima condanna della Rivoluzione ungherese[4], una posizione filo-sovietica della quale si sarebbe pubblicamente pentito nel prosieguo della sua vicenda politica.

In seguito entrò nel comitato centrale del partito e fu il primo comunista a presiedere la Camera dei deputati dal 1976 al 1979. Fra il 1989 e il 1991 fu tra i massimi oppositori della svolta della Bolognina che portò allo scioglimento del PCI; al XIX e al XX Congresso del partito, nel 1990 e nel 1991, fu infatti tra i firmatari e i principali animatori ed ispiratori delle mozioni di minoranza che si opposero alla linea del segretario Achille Occhetto.

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Collegamenti esterni:  www.pietroingrao.it/