Adolfo De Carolis (Montefiore dell'Aso, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928) è stato un pittore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo italiano.
Protagonista dell'arte italiana idealista e simbolista fra Ottocento e Novecento, De Carolis ha influito in modo determinante negli sviluppi formativi del gusto floreale, operando in egual misura anche nei campi dell'illustrazione, della pittura e della fotografia. Mentre è problematica la sua collocazione nel contesto liberty, nel quale viene frequentemente collocato dalla critica. La sua fede artistica nella tradizione rinascimentale ed ermetica viene, infatti, da lui opposta polemicamente contro le bizzarrie organicistiche dell'"arte nuova", come appare in particolare in un articolo sul Leonardo dopo una visita alla Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. La sua opera esibisce piuttosto un'evoluzione dell'estetica preraffaellita, fortemente condizionata da modelli e stilemi del giapponismo, da un lato, e da un inquieto formalismo di stampo michelangiolesco, dall'altro.
De Carolis ha collaborato con grandi letterati, illustrando con disegni e xilografie opere di Gabriele D'Annunzio e di Giovanni Pascoli, con una maniera grafica inconfondibile, decorativamente organica tanto all'architettura tipografica quanto ai contenuti.
Biografia
De Carolis nasce il 6 gennaio 1874 da Gioacchino De Carolis, medico condotto, e da Ester Pompei; a dodici anni viene mandato a frequentare il seminario di Ripatransone (AP), che abbandona nel 1888 per frequentare l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1892, ottenuto il diploma a Bologna, si reca a Roma per frequentare la scuola di decorazione pittorica del Museo Artistico Industriale. Inizia con il suo maestro il restauro degli appartamenti Borgia in Vaticano e prosegue con la decorazione di Villa Blanc a Roma e di Villa Brancadoro nelle Marche. A Roma conosce il pittore Nino Costa, cominciando a frequentare il cenacolo da lui fondato In Arte Libertas che proponeva un rinnovamento aristocratico dell'arte attraverso la riscoperta dei grandi del '400 fiorentino, sull'esempio dei Preraffaelliti. Fino al 1901 la sua vena simbolista lo rivolge alla pittura paesaggistica a tempera, ad olio, alla pittura murale decorativa e al design di derivazione Arts - Crafts.
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