Tina Anselmi

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Italia Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 25 marzo 1927 – Castelfranco Veneto, 31 ottobre 2016) è stata una politica e partigiana italiana. È stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica.

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria  Cavaliere di gran croce (O.M.R.I)
 

Pubblicato il 01/11/2016


Postato il 01/11/2016

"Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Tina Anselmi, alla quale ero legato da grande stima e sincero affetto - ha detto l'ex premier Romano Prodi - Il nostro Paese deve molto al suo impegno politico e civile. La sua costante attenzione e la sua determinazione per l'affermazione dei diritti ha saputo tradursi, nel corso della sua vita pubblica, in iniziative fondamentali a cominciare dalla radicale riforma del Servizio sanitario nazionale"
Mario Sala
Postato il 01/11/2016

Lo Stato è anche "fatto" da persone come Tina Anselmi. Ricordando lei potremo ricordare anche la Resistenza, la lotta ai poteri occulti, le riforme, la presenza sempre più importante delle donne nella politica e nella società...
Anna Tarrino
Postato il 01/11/2016

Anche il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto un pensiero a Tina Anselmi: "Splendido esempio di combattivo attaccamento ai valori della democrazia e punto di riferimento del movimento per la piena affermazione dei diritti e del ruolo delle donne"
Dino M.
Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 25 marzo 1927 – Castelfranco Veneto, 31 ottobre 2016) è stata una politica e partigiana italiana. È stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica.

Biografia
Nasce a Castelfranco Veneto in una famiglia cattolica: il padre è un aiuto farmacista di idee socialiste e fu per questo perseguitato dai fascisti; la madre è casalinga e gestisce un'osteria assieme alla nonna.

Frequenta il ginnasio nella città natale, quindi l'istituto magistrale a Bassano del Grappa. È qui che, il 26 settembre 1944, i nazifascisti costringono lei e altri studenti ad assistere all'impiccagione di trentuno prigionieri per rappresaglia: decide così di prender parte attivamente alla Resistenza. Con il nome di battaglia di "Gabriella" diventa staffetta della brigata Cesare Battisti al comando di Gino Sartor, quindi passa al Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà. Frattanto, nel dicembre dello stesso 1944, s'iscrive alla Democrazia Cristiana e partecipa attivamente alla vita del partito.

Dopo la Seconda guerra mondiale si laurea in Lettere all'Università Cattolica di Milano, divenendo poi insegnante elementare. Nello stesso periodo è impegnata nell'attività sindacale in seno alla CGIL e poi, dalla sua fondazione nel 1950, alla CISL: è dirigente del sindacato dei tessili dal 1945 al 1948 e del sindacato degli insegnanti elementari dal 1948 al 1955.
Dal 1958 al 1964 è incaricata nazionale dei giovani nella DC. Nel 1963 è eletta componente del comitato direttivo dell'Unione europea femminile, di cui diventa vicepresidente nello stesso anno.

Nel 1959 entra nel consiglio nazionale dello Scudo Crociato, ed è deputata dal 1968 al 1992, eletta sempre nella circoscrizione Venezia-Treviso: nel corso del suo lungo mandato parlamentare ha fatto parte delle commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali. Si occupa molto dei problemi della famiglia e della donna: si deve a lei la legge sulle pari opportunità.



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