Mario Dondero

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NATO IL 06-05-1928
MORTO IL 13-12-2015
Italia Mario Dondero è stato un fotografo e fotoreporter italiano.

Infinita Memoria ha realizzato questo Memorial, per omaggiare un Uomo che attraverso il merito della sua opera si è distinto, ricoprendo un ruolo importante nella vita sociale culturale del Paese. E’stato quindi doveroso da parte nostra erigere un monumento alla memoria, la dove poter indirizzare i nostri Infiniti ringraziamenti
Pubblicato il 14/12/2015


Postato il 14/12/2015

« Volevo fare il marinaio poi sono diventato fotografo.» (Mario Dondero)
Simone Venditti

Mario Dondero (Milano, 6 maggio 1928 – Fermo, 13 dicembre 2015) è stato un fotografo e fotoreporter italiano.

Biografia

Di origini genovesi, è una delle più originali figure del fotogiornalismo contemporaneo. Giovanissimo partigiano nella Val d'Ossola, si è accostato molto presto al giornalismo, prima scritto poi fotografico, iniziando a collaborare nei primi anni Cinquanta a "L'Avanti", "l'Unità", "Milano Sera", "Le Ore".

Legato al cosiddetto gruppo dei "Giamaicani"[6][7] (i frequentatori del Bar Jamaica a Milano, di cui è presidente: Alfa Castaldi, Camilla Cederna, Luciano Bianciardi,Giulia Niccolai, Carlo Bavagnoli, Ugo Mulas, Uliano Lucas), nel 1955 si sposta a Parigi dove collabora con "L'Espresso", "L'Illustrazione Italiana", "Le Monde", "Le Nouvel Observateur", "Daily Herald". Frequenta e ritrae scrittori e intellettuali francesi (Roland Topor, Claude Mauriac, Daniel Pennac, Yashar Kemal).

Tra le sue foto più celebri, quella del gruppo degli scrittori del Nouveau roman[8] scattata a Parigi nell'ottobre del 1959 davanti alla sede delle Editions de Minuit(Nathalie Sarraute, Samuel Beckett, Alain Robbe-Grillet, Claude Mauriac, Claude Simon, Jérôme Lindon, Robert Pinget, Claude Ollier).

Il suo interesse per l'Africa si è manifestato attraverso la collaborazione alle riviste Jeune Afrique, Afrique-Asie, Demain l'Afrique. In Francia, a metà degli anni Cinquanta, ha collaborato a Regards (la leggendaria rivista comunista che pubblicò fra le prime le fotografie di Robert Capa e Gerda Taro sulla guerra di Spagna). Ha poi lavorato da Parigi per Il Giorno nel periodo della Guerra d'Algeria.

In Italia ha collaborato a lungo con Vie nuove, Tempo illustrato, L'Europeo, L'Espresso, Epoca sia all'epoca in cui la rivista era diretta da Enzo Biagi sia in quello più recente in cui fu diretta da Carlo Rognoni. Dalla loro nascita ha iniziato a pubblicare sul quotidiano il manifesto e sul settimanale Diario di Enrico Deaglio.

Negli anni Sessanta ha realizzato alcune "fotostorie" per La Tv dei ragazzi (Rai) e alcuni corti per l'Antenna cinematografica del PCI Unitelefilm. Appassionato di radiofonia ha collaborato con la sezione italiana della Bbc e recentemente ha condotto con Emanuele Giordana alcune trasmissioni di per Radio3 (Rai) dedicate alla storia del fotogiornalismo (2012-2013).

Ha esposto le sue fotografie in moltissime occasioni e in tantissime città italiane e straniere. Noto per il suo impegno civile e sociale, ha documentato in Afghanistan il lavoro delle équipe mediche di Emergency, di cui è un attivo sostenitore. Ha realizzato un inserto fotografico sul disastro della motonave Elisabetta Montanari per il libro Il costo della vita. Storia di una tragedia operaia di Angelo Ferracuti, pubblicato da Einaudi nel 2013 (ISBN 9788806211059).

Era Camallo Onorario della Compagnia unica dei portuali genovesi e Socio Onorario dell'Accademia di Brera. Negli ultimi anni di vita ha vissuto a Fermo.

 

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