Cesare Mori

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NATO IL 22-12-1871
MORTO IL 05-07-1942
Italia Cesare Primo Mori (Pavia, 22 dicembre 1871 – Udine, 5 luglio 1942) è stato un prefetto e politico italiano. Divenuto in seguito senatore del Regno d'Italia, è passato alla storia col soprannome di Prefetto di ferro per i metodi utilizzati nella lotta alla mafia nel periodo in cui fu prefetto di Sicilia.

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Pubblicato il 28/11/2019


Cesare Primo Mori (Pavia, 22 dicembre 1871 – Udine, 5 luglio 1942) è stato un prefetto e politico italiano. Divenuto in seguito senatore del Regno d'Italia, è passato alla storia col soprannome di Prefetto di ferro per i metodi utilizzati nella lotta alla mafia nel periodo in cui fu prefetto di Sicilia.

È da molti considerato un fascista, sebbene all'inizio del ventennio fascista avesse fatto arrestare militanti sia fascisti che socialisti quando era prefetto di Bologna. Aderì formalmente al fascismo solo nel 1926 iscrivendosi al Partito Nazionale Fascista. Secondo alcuni, era una figura forse priva di connotazioni politiche, che dimostrò coraggio, dedizione e integrità nella difesa dello stato e delle istituzioni soprattutto nella lotta contro la mafia. In molti suoi scritti sono presenti frasi inneggianti al fascismo e alla sua efficacia nell'eradicare la mafia in Sicilia, ma non è chiaro se si tratti di un suo genuino pensiero oppure se le sue parole siano state influenzate o dettate dalla necessità di allinearsi al fascismo.

Il regista Pasquale Squitieri nel 1977 girò un film, Il prefetto di ferro, dedicato alla sua attività di contrasto al fenomeno mafioso durante il suo periodo di attività in Sicilia.

Origini e formazione
Infanzia e giovinezza

Nei primi anni di vita crebbe nel brefotrofio di Pavia con nome e cognome provvisori di Primo Nerbi (in quanto fu il primo orfano a essere accolto: Primo restò comunque il suo secondo nome[3]); fu riconosciuto dai suoi genitori naturali nell'ottobre del 1879. La forma originaria del nome "Cesare", fu mutata in "Cesare Primo", con regio decreto del 25 giugno 1929.

Studiò presso l'Accademia Militare di Torino e fu trasferito nel 1895 a Taranto come tenente d'artiglieria, dove conobbe una ragazza, Angelina Salvi, che successivamente sposò, dimettendosi dal Regio Esercito.

Entrò quindi nel 1898 nel Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, operando prima a Ravenna nella polizia politica, poi, dal 1903, a Castelvetrano, in provincia di Trapani e dal 1907 a Trapani.

La nomina a commissario e le prime esperienze in Sicilia
A Castelvetrano, nel trapanese, il "delegato" Mori cominciò subito ad agire energicamente, usando quegli stessi metodi decisi, inflessibili e poco ortodossi che riprenderà – con un'autorità e una libertà di azione incomparabilmente superiori – molti anni dopo in tutta la Sicilia. Nel 1909 fu nominato commissario. In quegli anni compì numerosi arresti e sfuggì a vari attentati. Scrisse il Procuratore Generale di Palermo:

«Finalmente abbiamo a Trapani un uomo che non esita a colpire la mafia dovunque essa si alligni. Peccato, purtroppo, che vi siano sempre i cosiddetti "deputati della rapina" contro di lui...»


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