Ambrogio Fogar

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NATO IL 13-08-1941
MORTO IL 24-08-2005
Italia Ambrogio Fogar è stato un navigatore, esploratore, scrittore e conduttore televisivo italiano. Infinita Memoria ha realizzato questo Memorial, per omaggiare un Uomo che attraverso il merito della sua opera si è distinto, ricoprendo un ruolo importante nella vita sociale culturale del Paese. E’stato quindi doveroso da parte nostra, erigere un monumento alla memoria, la dove poter indirizzare i nostri Infiniti ringraziamenti
Pubblicato il 02/09/2012


Postato il 24/08/2023

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/08/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/08/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 14/03/2021

Fin da bambino seguivo le tue avventure e ora che sono adulto continuo a pensare a te mentre solchi gli oceani a bordo del Surprise.grazie delle infinite emozioni che mi hai regalato.
Cristiano boffelli
Postato il 15/02/2021

Per me Ambrogio è un modello di vita, mi ha insegnato a non mollare e quando la situazione non è delle migliori penso a lui, a suoi viaggi, alle sue parole e subito come per magia sento una carica interiore che mi permette di affrontare ogni ostacolo. Grazie Ambrogio.
Marco
Postato il 05/10/2020

Un pensiero, leggendo i tuoi libri. Non muore chi vive nel ricordo altrui. Ciao grande esploratore
P
Postato il 24/08/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/08/2019

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.” (Ugo Foscolo)
Infinita Memoria
 Pag.  di 2  
Ambrogio Antonio Fogar (Milano, 13 agosto 1941 – Milano, 24 agosto 2005) è stato un navigatore, esploratore, scrittore e conduttore televisivo italiano.

La vita e le imprese
Inizia poco più che maggiorenne con il paracadutismo e si dedica quindi al volo acrobatico. Dopo l'aria passa all'esperienza sul mare: nel 1972 attraversa l'Atlantico del nord in solitaria e per buona parte del viaggio senza l'uso del timone a causa di un'avaria. Dal 1º novembre 1973 al 7 dicembre 1974 esegue la circumnavigazione del globo in solitaria da Est verso Ovest, cioè in direzione opposta rispetto alle correnti, con uno sloop, un tipo di barca a vela, chiamato Surprise. Questo giro del mondo nella direzione opposta ai venti e alle correnti predominanti lo fa di fatto entrare come primo italiano nell'olimpo dei suoi predecessori, quali Joshua Slocum, Sir Francis Chichester, Chay Blyth.

Nel 1978, al largo delle isole Falkland nel Sud dell'Oceano Atlantico, la sua imbarcazione viene probabilmente colpita da alcune orche e affonda in poco tempo. Con lui c'è il suo amico e compagno di viaggio, il giornalista Mauro Mancini. Riescono a portare con loro sulla zattera autogonfiabile di salvataggio solo un po' di zucchero e un pezzo di pancetta e due cormorani uccisi a colpi di remi. Dopo 74 giorni vengono finalmente individuati e soccorsi da un mercantile greco. Sono in gravissime condizioni e hanno perso circa 40 chilogrammi l'uno, dopo due giorni Mauro Mancini muore di polmonite. Fogar riesce a sopravvivere, ma quest'esperienza lo segnerà per il resto della vita.

In compagnia del fido Armaduk, il suo cane di razza Siberian Husky, conquista a piedi il Polo Nord, anche se lui stesso ammise che dovette usare un aereo per circa 180 km quando si trovò alla deriva sulla banchisa. Negli anni ottanta diventa conduttore televisivo e abile divulgatore, mettendo a frutto le proprie capacità di esploratore, con il fortunato programma d'avventura da lui creato e trasmesso su Retequattro Jonathan - dimensione avventura, precursore in Italia di tutto il filone ora molto apprezzato sui documentari e le trasmissioni con tematiche ambientali.


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