Carlo Dossi

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NATO IL 27-03-1849
MORTO IL 17-11-1910

Stemma Italia Il conte Carlo Alberto Pisani Dossi, in arte Carlo Dossi (Zenevredo, 27 marzo 1849 – Cardina, 17 novembre 1910), è stato uno scrittore, politico e diplomatico italiano.

Pubblicato il 01/10/2015


Postato il 02/10/2015

"Filosofia, dammi se non il sorriso, l'indifferenza almeno del saggio. Menti, ma consolami". (Carlo Dossi)
Barnaba Cilenti
Il conte Carlo Alberto Pisani Dossi, in arte Carlo Dossi (Zenevredo, 27 marzo 1849 – Cardina, 17 novembre 1910), è stato uno scrittore, politico e diplomatico italiano.

Biografia
Carlo Dossi nacque nel 1849 a Zenevredo, un piccolo paese in provincia di Pavia dove i Pisani-Dossi possedevano delle proprietà da diverse generazioni. Egli stesso, nelle proprie opere, vanterà più volte una parentela con Cesare Beccaria. Cominciò a scrivere all'età di sette anni.

Abbandonò Zenevredo per trasferirsi a Milano, in un'abitazione ancora oggi presente in Via Brera, per iscriversi alla scuola media, dove in seguito partecipò giovanissimo al movimento della Scapigliatura, scrivendo articoli sui periodici locali e pubblicando in proprio la rivista Palestra Letteraria, Artistica e Scientifica (1867), a cui collaborarono scrittori come Francesco Domenico Guerrazzi, Giuseppe Rovani e perfino Giosuè Carducci. Tra il 1868 e il 1870 frequentò gli ambienti della scapigliatura milanese: lo scultore Giuseppe Grandi, i pittori Luigi Conconi, Daniele Ranzoni e soprattutto Tranquillo Cremona, che dipinse per lui un ritratto oggi conservato nella villa di Corbetta.
Legato il suo nome a quello di Francesco Crispi, divenne ben presto «Ciambellano del cifrario» al Ministero degli Esteri, Console a Bogotá nel 1870. Nel 1891, alla caduta di Crispi, fu mandato in Colombia come console generale e ministro plenipotenziario. Poco prima di partire, nel 1892, sposò la corbettese Carlotta Borsani, dalla quale ebbe tre figli, Franco Alvise Giuseppe Tomaso Fabio (1894-1968), Elena e Bianca.

Dopo la sconfitta di Crispi alle elezioni del 1895, Dossi venne destinato ad Atene. Alla fine di aprile del 1896 tornò in Italia e si stabilì definitivamente a Corbetta, dove si dedicò alla sua passione per l'archeologia, creando il Museo Pisani Dossi in cui custodì i reperti raccolti in Colombia, in Grecia e a Roma, oltre a materiale precolombiano e ad oggetti trovati in scavi eseguiti nelle zone di Corbetta, Albairate, Santo Stefano Ticino, Sedriano e lungo le sponde del Ticino. Intrattenne rapporti d'amicizia col cardinale Gustav Adolf von Hohenlohe-Schillingsfürst e coi politici Cesare Correnti e Carlo Cattaneo. Agli inizi del Novecento subì l'asportazione di un occhio.

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