NIno Bixio

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NATO IL 02-10-1821
MORTO IL 16-12-1873
Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg  Senatore del Regno d'Italia

Gerolamo Bixio detto Nino (Genova, 2 ottobre 1821 – Banda Aceh, 16 dicembre 1873) è stato un generale, politico e patriota italiano, tra i più noti e importanti protagonisti del Risorgimento.

Medaglia commemorativa dei 1000 di Marsala - nastrino per uniforme ordinaria  Medaglia commemorativa

Pubblicato il 26/10/2016


Postato il 26/10/2016

"Un sistema di sangue è stato stabilito nel Mezzogiorno. C’è l’Italia là, signori, e se volete che l’Italia si compia, bisogna farla con la giustizia, e non con l’effusione di sangue". (NIno Bixio)
Matteo Roveto
Gerolamo Bixio (pronuncia ligure: /'bi:?u/, /'bi?o/; pronuncia italiana: /'biksjo/) detto Nino (Genova, 2 ottobre 1821 – Banda Aceh, 16 dicembre 1873) è stato un generale, politico e patriota italiano, tra i più noti e importanti protagonisti del Risorgimento.

Biografia
Ottavo e ultimo figlio di Colomba Caffarelli e di Tommaso, direttore della Zecca di Genova, a nove anni rimase orfano della madre. Il suo carattere particolarmente ribelle e la reciproca insofferenza con la matrigna Maria, della quale il padre era succube, furono tra le principali cause dei difficili rapporti con la famiglia. Espulso più volte dalla scuola, a 13 anni fu imbarcato come mozzo a bordo del brigantino Oreste e Pilade che salpava per le Americhe, dove per la sua giovane età gli venne affibbiato il nomignolo di "Nino", che lo accompagnerà per tutta la vita.

Rimase in mare per tre anni e fece ritorno a Genova nel 1837, dove per lui la porta di casa a Castelletto era sbarrata e fu costretto a vivere tra le vecchie baracche delle povere persone, a volte sfamato da una scodella di minestra passatagli dai fratelli attraverso la finestra. Visto il suo immutato carattere indocile, la matrigna pensò di servirsene per surrogare nel servizio militare in marina il fratello Giuseppe, che aveva buone possibilità di entrare nell'ordine dei gesuiti, come poi avvenne. Nino si oppose e fu dai genitori denunciato come ribelle all'autorità paterna e fatto arrestare con uno stratagemma. Dopo molte settimane di carcere, nel novembre 1837, si rassegnò ad arruolarsi "volontario" nella marina del Regno di Sardegna, come surrogante del fratello.

Imbarcato sull'avviso a ruote Aquila, fu preso a ben volere dal capitano Millelire, che gli consentì di studiare e formarsi per la carriera nella marina militare. Nel 1841 fu allievo pilota a bordo della nave Gulnara e tre anni dopo, inaspettatamente, Nino fu a sua volta surrogato da altro marinaio che, dichiarandosi suo "volontario surrogante", si arruolò restituendogli la libertà. L'azione surrogatoria era stata organizzata dal fratello maggiore Alessandro, che in Francia era divenuto un importante funzionario di banca e, non appena avutane la possibilità, era intervenuto in soccorso di Nino.



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