Sylva Koscina (Zagabria, 22 agosto 1933 – Roma, 26 dicembre 1994) è stata un'attrice jugoslava naturalizzata italiana.
Conobbe un grande successo per l'avvenenza, grazie alla quale rappresentò la sublimazione della trasgressione extraconiugale tipica della commedia all'italiana, anche se in seguito ebbe modo di mettersi in luce e rivelare qualità anche in ruoli drammatici. Attiva per quasi quarant'anni, morì all'età di 61 anni per tumore al seno, un anno dopo il suo ultimo film.
Biografia
Di origine croata, nata nell'allora Regno di Jugoslavia (i Košcina erano proprietari del primo grande cantiere marittimo a Spalato)[6], qualche testo di cinema riporta erroneamente il nome Sylva Koskinon e l'origine greco-polacca. Da adolescente si trasferì in Italia durante la seconda guerra mondiale, seguendo la sorella sposata con un italiano. Mentre seguiva i corsi per la laurea in fisica all'Università degli Studi di Napoli, alloggiando in un convitto di suore e facendo una vita molto ritirata, le fu chiesto per caso di sostituire una Miss che doveva consegnare i fiori al vincitore della tappa napoletana del Giro d'Italia del 1954. Si convinse a fatica per via della sua timidezza, ma tra il pubblico c'era Eduardo De Filippo che la notò e che pensò di farle fare un piccolo ruolo nel film "Questi fantasmi" che stava per girare. La cosa poi non si concretizzò ma le si aprirono in seguito le strade del cinema con una piccolissima parte al fianco di Totò in Siamo uomini o caporali (1955) di Camillo Mastrocinque. Il primo ruolo importante arrivò con Il ferroviere (1955), con la regia di Pietro Germi. Probabilmente la sua carriera artistica venne anche favorita dalla frequentazione con l'allora ministro dell'interno Fernando Tambroni, con il quale pare intrattenesse una relazione extraconiugale.
Attraente, prosperosa e fotogenica, Koscina comparve in molte pellicole degli anni 1950, 1960 e 1970 lavorando con Alberto Sordi, Nino Manfredi e Ugo Tognazzi. Suo grande successo fu accanto a Sordi in Ladro lui, ladra lei (1958) di Luigi Zampa e continuò la salita con Giovani mariti (1958) e Mogli pericolose (1959). Fu al fianco di Steve Reeves in Le fatiche di Ercole (1957) e Ercole e la regina di Lidia (1958). Negli anni 1960 partecipò - oltre che allo sceneggiato televisivo I Giacobini - al film drammatico Il sicario (1960) di Damiano Damiani, ma ottenne un vasto successo nelle commedie come Il vigile (1960) o Copacabana Palace (1962), e fu scelta da Federico Fellini per la parte di una delle sorelle della protagonista in Giulietta degli spiriti (1964).
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