Sylva Koscina

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NATA IL 22-08-1933
MORTA IL 26-12-1994
Italia Sylva Koscina è stata un'attrice jugoslava naturalizzata italiana. Conobbe un grande successo per l'avvenenza, grazie alla quale rappresentò la sublimazione della trasgressione extraconiugale tipica della commedia all'italiana, anche se in seguito ebbe modo di mettersi in luce e rivelare qualità anche in ruoli drammatici.
 
Pubblicato il 29/06/2013


Postato il 16/03/2024

La morte non cancellerà mai la tua eterna bellezza
Ezio
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Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 26/12/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
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Postato il 26/12/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
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Postato il 26/12/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
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Il ricordo dei defunti, la cura dei sepolcri e i suffragi sono testimonianza di fiduciosa speranza, radicata nella certezza che la morte non è l’ultima parola sulla sorte umana, poiché l’uomo è destinato ad una vita senza limiti, che ha la sua radice e il suo compimento in Dio. (Papa Francesco)
Infinita Memoria
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Sylva Koscina (Zagabria, 22 agosto 1933 – Roma, 26 dicembre 1994) è stata un'attrice jugoslava naturalizzata italiana.

Conobbe un grande successo per l'avvenenza, grazie alla quale rappresentò la sublimazione della trasgressione extraconiugale tipica della commedia all'italiana, anche se in seguito ebbe modo di mettersi in luce e rivelare qualità anche in ruoli drammatici. Attiva per quasi quarant'anni, morì all'età di 61 anni per tumore al seno, un anno dopo il suo ultimo film.

Biografia
Di origine croata, nata nell'allora Regno di Jugoslavia (i Košcina erano proprietari del primo grande cantiere marittimo a Spalato)[6], qualche testo di cinema riporta erroneamente il nome Sylva Koskinon e l'origine greco-polacca. Da adolescente si trasferì in Italia durante la seconda guerra mondiale, seguendo la sorella sposata con un italiano. Mentre seguiva i corsi per la laurea in fisica all'Università degli Studi di Napoli, alloggiando in un convitto di suore e facendo una vita molto ritirata, le fu chiesto per caso di sostituire una Miss che doveva consegnare i fiori al vincitore della tappa napoletana del Giro d'Italia del 1954. Si convinse a fatica per via della sua timidezza, ma tra il pubblico c'era Eduardo De Filippo che la notò e che pensò di farle fare un piccolo ruolo nel film "Questi fantasmi" che stava per girare. La cosa poi non si concretizzò ma le si aprirono in seguito le strade del cinema con una piccolissima parte al fianco di Totò in Siamo uomini o caporali (1955) di Camillo Mastrocinque. Il primo ruolo importante arrivò con Il ferroviere (1955), con la regia di Pietro Germi. Probabilmente la sua carriera artistica venne anche favorita dalla frequentazione con l'allora ministro dell'interno Fernando Tambroni, con il quale pare intrattenesse una relazione extraconiugale.

Attraente, prosperosa e fotogenica, Koscina comparve in molte pellicole degli anni 1950, 1960 e 1970 lavorando con Alberto Sordi, Nino Manfredi e Ugo Tognazzi. Suo grande successo fu accanto a Sordi in Ladro lui, ladra lei (1958) di Luigi Zampa e continuò la salita con Giovani mariti (1958) e Mogli pericolose (1959). Fu al fianco di Steve Reeves in Le fatiche di Ercole (1957) e Ercole e la regina di Lidia (1958). Negli anni 1960 partecipò - oltre che allo sceneggiato televisivo I Giacobini - al film drammatico Il sicario (1960) di Damiano Damiani, ma ottenne un vasto successo nelle commedie come Il vigile (1960) o Copacabana Palace (1962), e fu scelta da Federico Fellini per la parte di una delle sorelle della protagonista in Giulietta degli spiriti (1964).


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