Paolo Stoppa (Roma, 6 giugno 1906 – Roma, 1º maggio 1988) è stato un attore cinematografico, attore teatrale e doppiatore italiano.
Biografia
Esordisce in teatro nel 1927 e nel giro di pochi anni passa dal ruolo di generico a quello di attore brillante. Dal 1938 al 1940 fa parte della compagnia del Teatro Eliseo di Roma, interpretando personaggi assai complessi del repertorio classico e moderno.
Cinema
In campo cinematografico fornisce grandi interpretazioni in Miracolo a Milano (1951), Rocco e i suoi fratelli (1960), Viva l'Italia (1961), Il Gattopardo (1962) e La matriarca (1968).
Da sottolineare, a fine carriera, le interpretazioni di papa Pio VII ne Il marchese del Grillo e di Sabino Capogreco, un avarissimo usuraio che verrà poi truffato dai goliardici compari, in Amici miei atto II di Mario Monicelli.
Radio
Numerose le partecipazioni alla prosa radiofonica sia dell'EIAR che della RAI. In particolare tra gli anni sessanta e settanta è protagonista in coppia con Rina Morelli degli sketch comici Eleuterio e Sempre tua, rubrica che -ò per lungo tempo in onda nella trasmissione domenicale Gran varietà.
Televisione
Insieme a Rina Morelli esordisce in televisione nel ruolo di Carlo Day nello sceneggiato Vita col padre e con la madre (1960).
Soprattutto negli anni settanta è il protagonista di diversi sceneggiati televisivi di successo: nel 1970 interpreta Antonio Meucci nello sceneggiato Antonio Meucci cittadino toscano contro il monopolio Bell, dedicato alla figura dello scienziato inventore del telefono, e nel 1972 presta il volto al commissario Bärlach ne Il giudice e il suo boia e ne Il sospetto, entrambi tratti da romanzi di Friedrich Dürrenmatt. A questi lavori seguirà lo sceneggiato ESP.
Nel 1974 interpreta il commissario Carlo De Vincenzi negli episodi della serie televisiva Il commissario De Vincenzi: Il candeliere a sette fiamme, L'albergo delle tre rose, Il mistero delle tre orchidee, tratti dai romanzi di Augusto De Angelis (la serie avrà poi un seguito nel 1977 con altri tre episodi), mentre nel 1974 è l'abile truffatore Alves Reis in Accadde a Lisbona, che ripercorreva la vicenda dello scandalo della Banca del Portogallo.
Nel 1975 offrirà una memorabile interpretazione nel ruolo di Don Ippolito con funzioni di "coro greco" nel celebre sceneggiato "L'amaro caso della baronessa di Carini"
Nel 1983 riprenderà il personaggio di Arpagone nella trasposizione televisiva de L'avaro di Molière, nella quale darà una delle sue più convincenti prove recitative.
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