Giancarlo Siani

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NATO IL 19-09-1959
MORTO IL 23-09-1985
Italia Giancarlo Siani è stato un giornalista italiano, assassinato dalla camorra.
Il motivo del suo omicidio, al di là della sua attività d'inchiesta giornalistica sul fronte della commistione tra criminalità organizzata e politica locale, era lo specifico interesse sugli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto dell'Irpinia del 1980 nei dintorni del Vesuvio.
Pubblicato il 13/11/2016


Postato il 23/09/2018

Venerdì 21 settembre alle ore 10.30 sarà intitolata a Giancarlo Siani la piazza del Municipio in una cerimonia alla quale sarà presente il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico. Si prosegue a Napoli dove, domenica 23 settembre alle 18, si terrà una Messa nella Chiesa dei Salesiani in via Morghen...
mauro salemme
Postato il 13/11/2016

”Puoi cadere migliaia di volte nella vita, ma se sei realmente libero nei pensieri, nel cuore e se possiedi l’animo del saggio potrai cadere anche infinite volte nel percorso della tua vita, ma non lo farai mai in ginocchio, sempre in piedi”.(Giancarlo Siani)
Nando Paolini
Giancarlo Siani (Napoli, 19 settembre 1959 – Napoli, 23 settembre 1985) è stato un giornalista italiano, assassinato dalla camorra.
Per catturare i suoi assassini ci son voluti ben 12 anni e tre pentiti e il motivo del suo omicidio, al di là della sua attività d'inchiesta giornalistica sul fronte della commistione tra criminalità organizzata e politica locale, era lo specifico interesse sugli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto dell'Irpinia del 1980 nei dintorni del Vesuvio.

Biografia
Origini e formazione

Appartenente ad una famiglia della media borghesia partenopea del quartiere Vomero, frequentò le elementari presso la scuola "Vincenzo Cuoco", le medie presso la SMS "Michelangelo Schipa", e le superiori presso il Liceo Vico, partecipando ai movimenti studenteschi del 1977.
Conseguì la Maturità Classica nel 1978 con il massimo dei voti (60/sessantesimi). Una volta iscritto all'università iniziò a collaborare con alcuni periodici napoletani mostrando particolare interesse per le problematiche dell'emarginazione; proprio all'interno delle fasce sociali più disagiate si annidava, infatti, il principale serbatoio di manovalanza della criminalità organizzata. In quel periodo fondò assieme ad altri giovani giornalisti, (tra i quali Gildo De Stefano e Antonio Franchini), il Movimento Democratico per il Diritto all'Informazione (M.D.D.I.), di cui fu portavoce nei diversi convegni nazionali sulla libertà di stampa. Scrisse i suoi primi articoli per il mensile "Il Lavoro nel Sud", testata dell'organizzazione sindacale Cisl e poi iniziò la sua collaborazione come corrispondente da Torre Annunziata per il quotidiano Il Mattino di Napoli.

Fu attivista del Partito Radicale durante la segreteria di Giuseppe Rippa.

L'attività giornalistica
Da Torre Annunziata si occupò principalmente di cronaca nera e quindi di camorra, studiando e analizzando i rapporti e le gerarchie delle famiglie camorristiche che controllavano il comune e i suoi dintorni. Fu in questo periodo che iniziò anche a collaborare con l'Osservatorio sulla Camorra, periodico diretto dal sociologo Amato Lamberti. Al quotidiano "Il Mattino" faceva riferimento alla redazione distaccata di Castellammare di Stabia. Pur lavorando come corrispondente da giornalista frequentava stabilmente la redazione del comune stabiese: il suo sogno era strappare il contratto da praticante giornalista professionista per poi poter sostenere l'esame e diventare giornalista professionista.


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