Folco Quilici (Ferrara, 9 aprile 1930 – Orvieto, 24 febbraio 2018) è stato un documentarista e scrittore italiano, attivo nella divulgazione naturalistica fin dagli anni cinquanta del XX secolo.
Biografia
Figlio del giornalista Nello Quilici e della pittrice Emma Buzzacchi, dopo aver incominciato un'attività di tipo cineamatoriale, si è specializzato in riprese sottomarine, diventando molto popolare anche al di fuori dei confini nazionali. Ha studiato regia presso il Centro sperimentale di cinematografia.
Nel 2006, la rivista Forbes lo ha inserito tra le cento firme più influenti del mondo grazie ai suoi film e ai suoi libri sull’ambiente e le culture.
Nel 2008 gli è stato consegnato il Premio “La Navicella d’Oro”, conferitogli dalla Società Geografica Italiana. “…in oltre mezzo secolo di costante attività professionale ha configurato un personale modello di viaggiatore capace di esplorare e testimoniare con persuasivo rigore e poeticità i territori più rilevanti della cultura geografica, storica e artistica della società umana del passato e del presente, pervenendo a risultati stilistico - espressivi di notevolissimo valore e di ampia valenza comunicativa.”
È morto il 24 febbraio 2018 all'età di 87 anni all'ospedale di Orvieto a seguito di un ictus.
Cinema
Suoi film dedicati al rapporto tra uomo e mare, sono stati distribuiti nel mondo : Sesto Continente (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954), Ultimo Paradiso (Orso d'Argento al Festival di Berlino del 1956), Tikoyo e il suo pescecane (Premio Unesco per la Cultura del 1961), Oceano (Premio Speciale Festival di Taormina del 1971 e Premio David di Donatello 1972), Fratello Mare (Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartagena, 1974) e Cacciatori di Navi, 1991 (Premio Umbria Fiction, 1992).
Nel 1965 la Esso gli affidò la realizzazione di una serie di film sull'Italia filmata dall'alto tramite elicottero. Nel periodo che va dal 1966 al 1978 furono realizzati 14 di tali documentari, tutti aventi come titolo L'Italia vista dal cielo. A questi si affiancarono sedici volumi illustrati. I commenti dei quattordici filmati furono affidati a importanti letterati e storici d'arte dell'epoca come Cesare Brandi, Mario Praz, Italo Calvino, Guido Piovene, Michele Prisco, Ignazio Silone e Mario Soldati. Nei cinema e non solo in Italia, altri suoi film sono stati: Dagli Appennini alle Ande (1959) che vinse la "Concha de plata" al Festival Internazionale di San Sebastian. E Il Dio Sotto la Pelle filmato in tutto il mondo nel 1974. Nel 1964 ha tolto il suo nome dal film Le schiave esistono ancora a causa della sua divergenza con il produttore Malenotti, non solo per il titolo arbitrariamente scelto ma per l'inserimento nel film stesso di numerose scene false.[senza fonte]
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