Giampaolo Pansa (Casale Monferrato, 1º ottobre 1935 – Roma, 12 gennaio 2020) è stato un giornalista e scrittore italiano.
Biografia
Nativo di Casale Monferrato, dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato con 110/110 e lode in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Torino con una tesi intitolata Guerra partigiana tra Genova e il Po (relatore Guido Quazza). Il lavoro gli procurò il «premio Einaudi» (la tesi fu poi pubblicata da Laterza nel 1967). Durante gli anni universitari, Pansa fu anche allievo di Alessandro Galante Garrone, il quale lo indirizzò per primo verso gli studi storici sulla Seconda guerra mondiale e sulla Resistenza italiana.
Dal primo matrimonio, con Lidia Casalone, è nato nel 1962 un figlio, Alessandro, ex amministratore delegato di Finmeccanica, morto l'11 novembre 2017, all'età di 55 anni.[4] In seconde nozze Pansa ha sposato la scrittrice Adele Grisendi con la quale conviveva dal 1989.
Carriera giornalistica
Nel 1961 entrò nel quotidiano torinese La Stampa. L'elenco delle sue collaborazioni è il seguente:
con quotidiani
1961-1964: La Stampa (direttore Giulio De Benedetti). Uno dei suoi servizi più noti del periodo fu sul disastro del Vajont;
1964-1968: Il Giorno (direttore Italo Pietra), si occupò delle cronache dalla Lombardia;
1969-1972: La Stampa, inviato da Milano (direttore Alberto Ronchey). Scrisse per il quotidiano torinese sulla strage di piazza Fontana;
1972-1973: Il Messaggero di Roma come redattore capo (direttore Alessandro Perrone);
1º luglio 1973 - ottobre 1977: inviato speciale per il Corriere della Sera (direttore Piero Ottone). Durante il periodo al Corriere Pansa scrisse con Gaetano Scardocchia l'inchiesta che contribuì a svelare lo scandalo Lockheed;
novembre 1977-1991: La Repubblica, inviato speciale (direttore Eugenio Scalfari). Nell'ottobre 1978 assunse la vicedirezione. Riprese a scrivere per il quotidiano romano nel 2000 come editorialista;
con settimanali
1983-1984: crea la rubrica «Quaderno italiano» su Epoca (direttore Sandro Mayer);
1984-1987: crea la rubrica «Chi sale e chi scende» su L'Espresso (direttore Giovanni Valentini);
1987-1990: crea la rubrica «Bestiario» su Panorama, (editore Mondadori, direttore Claudio Rinaldi, Pansa fu condirettore);
1991- settembre 2008: il «Bestiario» prosegue su L'Espresso (direttore Giulio Anselmi, poi Daniela Hamaui).
Nella carriera di Pansa hanno avuto un ruolo preponderante i giornali del Gruppo L'Espresso (la Repubblica e L'Espresso), coi quali Pansa ha collaborato ininterrottamente dal 1977 al 2008. Negli anni della sua collaborazione alla Repubblica, Pansa fu tra i rappresentanti della linea editoriale vicina alla sinistra di opposizione, senza risparmiare critiche anche al Partito Comunista Italiano.
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