Pietro Scaglione

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NATO IL 02-03-1906
MORTO IL 05-05-1971
Italia Pietro Scaglione è stato un magistrato italiano, assassinato da Cosa nostra. Infinita Memoria ha realizzato questo Memorial, per omaggiare un Uomo che attraverso il merito della sua opera si è distinto, ricoprendo un ruolo importante nella vita sociale culturale del Paese. E’stato quindi doveroso da parte nostra, erigere un monumento alla memoria, la dove poter indirizzare i nostri Infiniti ringraziamenti
Pubblicato il 15/05/2018


Postato il 15/05/2018

La sua Anima è in alto, e la sua toga è fiamma che il martirio esalta e la violenza non spegne
infinitamemoria
Pietro Scaglione (Palermo, 2 marzo 1906 – Palermo, 5 maggio 1971) è stato un magistrato italiano, assassinato da Cosa nostra.

Biografia
La carriera

Dopo essere entrato in magistratura nel 1928 e dopo avere esordito in aula come pubblico ministero negli anni quaranta, Scaglione indagò sulla banda Giuliano e preparò dure requisitorie contro gli assassini del sindacalista Salvatore Carnevale, ucciso nel 1955, negli anni del latifondismo e delle lotte contadine per la redistribuzione delle terre. La parte civile della famiglia Carnevale fu rappresentata dal futuro presidente della Repubblica, il socialista Sandro Pertini, e dagli avvocati Francesco Taormina e Nino Sorgi, anche loro socialisti. Si contrapposero ad un altro futuro presidente della Repubblica, il democristiano Giovanni Leone, difensore degli imputati (i campieri della famiglia aristocratica Notarbartolo). L'impianto accusatorio della Procura di Palermo (supportato dalla parte civile) fu, però, vanificato da altre corti. Alla fine, dopo un lungo iter giudiziario tra assoluzioni e condanne in vari tribunali italiani, la Corte di Appello di Santa Maria di Capua Vetere condannò i campieri della principessa Notarbartolo all'ergastolo, accogliendo le intuizioni di Scaglione, Pertini, Sorgi e Taormina.

Diventato procuratore capo della Procura di Palermo nel 1962, Scaglione inquisì Salvo Lima, Vito Ciancimino ed altri politici locali e nazionali. Secondo la testimonianza del giornalista Mario Francese,ucciso nel 1979, Pietro Scaglione «fu convinto assertore che la mafia aveva origini politiche e che i mafiosi di maggior rilievo bisognava snidarli nelle pubbliche amministrazioni».

Scaglione indagò sulla strage di Ciaculli del 1963 e, grazie alle inchieste condotte dall'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo (guidato da Cesare Terranova) e dalla Procura della Repubblica (diretta da lui stesso) «le organizzazioni mafiose furono scardinate e disperse», come si legge nella Relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia del 1976.

Pietro Scaglione era impegnato anche nel volontariato e divenne Presidente del Consiglio di Patronato per l'assistenza alle famiglie dei carcerati e degli ex detenuti, promuovendo, tra l'altro, la costruzione di un asilo nido; per queste attività sociali, gli fu conferito dal Ministero della giustizia il Diploma di primo grado al merito della redenzione sociale, con facoltà di fregiarsi della relativa medaglia d'oro.



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