Michele Bolgia

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Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg Michele Bolgia ferroviere Martire delle Fosse Ardeatine - Infinita Memoria ha realizzato questo Memorial per omaggiare un Uomo che attraverso il merito della sua opera, e con il suo sacrificio, si è distinto ricoprendo un ruolo importante nella vita sociale culturale del Paese. E stato quindi doveroso da parte nostra erigere un monumento alla memoria, la dove poter indirizzare i nostri Infiniti ringraziamenti.
Pubblicato il 23/09/2015


Postato il 24/03/2024

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2023

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 24/03/2019

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.” (Ugo Foscolo)
Infinita Memoria
Michele Bolgia è nato a Roma nel 1894 aveva combattuto nella prima guerra mondiale. Figlio di un ferroviere toscano e padre di due ragazzi, Giuseppe di 12 anni e Sara di 15, aveva drammaticamente perduto la moglie Maria Cristina mitragliata durante il bombardamento aereo di S. Lorenzo. Nei mesi successivi, lui - antifascista da sempre e simpatizzante socialista - riparato con i figli in un piccolo appartamento di via Borelli, vide sempre più spesso la stazione Tiburtina, dove lavorava, invasa da divise naziste aiutate dai fascisti romani. Alla Tiburtina venivano portati gli ebrei rastrellati - come accadde dopo la razzia al ghetto del 16 ottobre di quello stesso anno, gli uomini razziati per il lavoro coatto, i renitenti alla leva, che venivano chiusi nei vagoni piombati e avviati verso i campi di concentramento. Ebbene Michele Bolgia, grazie anche alle funzioni di guarda-merci a cui fu adibito e nonostante la vigilanza di soldati della Wermacht che presidiavano gli impianti ferroviari, quei vagoni inizò ad aprirli, sapendo di rischiare la vita, lasciando socchiuse quelle porte come ha ricordato Mario Limentani - uno dei pochissimi a tornare dall'inferno di Mauthausen - che vide quell' atto semplice ed eroico dall'interno del suo carro. Lui ebbe paura di scendere, ma molti, non sapremo mai quanti, probabilmente centinaia approfittarono di quello spiraglio che improvvisamente per sfuggire all'orrore che li aspettava Michele Bolgia si avvalse della collaborazione del locale corpo di guardia delle Fiamme Gialle, guidato dal Tenente Aladyn Kora (ventiseienne albanese in servizio sin dal '39 presso la Legione Allievi di Roma) e - incredibile a dirsi - di tre eroici ferrovieri austriaci antinazisti (Franz Pomosete, Karl Brimer e Rudolf Aureamirz), appartenenti al numeroso corpo di ferrovieri militarizzati che il comando tedesco aveva trasferito presso gli impianti e le stazioni del nodo di Roma. - 

Michele non venne mai sorpreso sul fatto, ma i nazifascisti sospettavano di lui e la sera del 14 marzo, a differenza degli altri catturati, lo portarono a via Tasso nella speranza di estorcergli informazioni. Ci rimase due giorni, poi fu spostato nel terzo braccio di Regina Coeli. E da qui - pochi giorni dopo, inserito nella lista infame dei 335 innocenti portati alle Fosse Ardeatine e trucidati dai nazifascisti. Non fu facile neanche identificarlo, Michele Bolgia: ci riuscà il figlio, grazie al monumentale orologio da taschino Roskoff, da cui non si separava mai.  Solo 66 anni dopo la sua morte, una medaglia d'oro alla memoria ed al merito civile sarà consegnata al figlio Giuseppe e gli sara intitolato un vicolo senza uscita fuori raccordo, a Tor de' Cenci ! Gli ebrei romani, per fortuna, non lo hanno dimenticato e l'hanno voluto nell'elenco dei giusti.  

Biografia tratta da fondazionepintor.net/memoria/ardeatine/quattro/
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