Ennio Flaiano

+ Condividi
NATO IL 05-03-1910
MORTO IL 20-11-1972
Italia Ennio Flaiano è stato uno sceneggiatore, scrittore, giornalista, umorista, critico cinematografico e drammaturgo italiano. Specializzato in elzeviri, Flaiano scrisse per Oggi, Il Mondo, il Corriere della Sera e altre testate. Lavorò a lungo con Federico Fellini, con cui collaborò ampiamente ai soggetti e alle sceneggiature dei più celebri film del regista riminese, tra i quali La strada, La dolce vita e 8½.
Pubblicato il 13/03/2014


Postato il 28/02/2015

Ora che sei circondato dal silenzio e dalla pace eterna, contempla l'infinito con il pensiero rivolto a quanti, passeggiando con te sul sentiero della vita eterna, ti hanno amato.
Dino G.
Postato il 13/03/2014

« La parola serve a nascondere il pensiero, il pensiero a nascondere la verità. E la verità fulmina chi osa guardarla in faccia. » (Ennio Flaiano)
Viviana
Ennio Flaiano (Pescara, 5 marzo 1910 – Roma, 20 novembre 1972) è stato uno sceneggiatore, scrittore, giornalista, umorista, critico cinematografico e drammaturgo italiano. Specializzato in elzeviri, Flaiano scrisse per Oggi, Il Mondo, il Corriere della Sera e altre testate. Lavorò a lungo con Federico Fellini, con cui collaborò ampiamente ai soggetti e alle sceneggiature dei più celebri film del regista riminese, tra i quali La strada, La dolce vita e 8½.

Biografia
Nato il 5 marzo del 1910, ultimo di sette figli, da Cetteo Flaiano (1859-1943) e Francesca Di Michele (1873-1938), il giovane Ennio passa un'infanzia di viaggi e spostamenti continui tra Pescara, Camerino, Senigallia, Fermo e Chieti, tra scuole e collegi. Nel 1922 arriva a Roma (viaggiando il 27 ottobre in treno, per fortuita coincidenza, in compagnia di fascisti della Marcia su Roma, più tardi ne racconterà gustosi aneddoti). Nella capitale compie gli studi secondari superiori nel Convitto nazionale fino al liceo artistico (diplomato nel 1929) e si iscrive alla Facoltà di architettura, senza però terminare gli studi universitari.
All'inizio degli anni trenta mentre divide una stanza in viale delle Milizie con il pittore Orfeo Tamburi, e collabora come scenografo con Anton Giulio Bragaglia, conosce Mario Pannunzio[1], Telesio Interlandi, Leo Longanesi e altre firme del giornalismo italiano, iniziando a collaborare per le riviste L'Italia Letteraria, Omnibus, Oggi e Quadrivio. Dal 1933 al 1936, dopo un soggiorno a Pavia per frequentare la Scuola Ufficiali, partecipa alla Guerra d'Etiopia.
Tornato a Roma, frequenta l'Antico Caffè Greco e le trattorie dove si incontra spesso con personaggi della vita letteraria e artistica romana quali Aldo Palazzeschi, Carlo Levi, Libero de Libero, Sandro Penna, Vitaliano Brancati, Vincenzo Cardarelli, ma anche Irving Penn, Orson Welles ecc. Nel 1940 sposa Rosetta Rota (1911-2003), insegnante di matematica nata a Vigevano e zia di Giancarlo Rota.
Nel 1942 nasce la figlia Luisa, soprannominata Lelè, la quale all'età di otto mesi inizia a dare i primi segni di una gravissima forma di encefalopatia che comprometterà tragicamente la sua vita. Splendide pagine su questo drammatico evento si trovano ne La valigia delle Indie. All'inizio degli anni quaranta collabora anche a diversi altri giornali, come critico teatrale, recensore letterario e cinematografico (anche con pseudonimi come Patrizio Rossi, Ezio Bassetto o Ennio Di Michele[2]) come «Cine Illustrato", "Cinema", "Storia di ieri e di oggi", "Mediterraneo", "Documento" "Il Popolo di Roma", "Italia".
Dal 1943 inizia a lavorare da sceneggiatore per il cinema. Al cinema lo legherà per sempre un rapporto di amore-odio. Nel 1945 è capocronista del quotidiano "Risorgimento liberale", poi passa a "Il Secolo XX" (alcuni articoli li firma con lo pseudonimo Pickwick), ma scrive anche su "Star", "Mercurio" (rivista appena fondata da Alba de Céspedes), "Domenica" e "Città" e "La città libera".

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Continua a leggere it.wikipedia.org/wiki/Ennio_Flaiano