Manlio Gelsomini (Roma, 9 novembre 1907 – Roma, 24 marzo 1944) è stato un atleta, militare e partigiano italiano, trucidato alle Fosse Ardeatine.
Velocista della "A.S. Roma", fu chiamato negli anni '20 nella nazionale italiana di atletica leggera
Giovanissimo aderì al Partito Nazionale Fascista e fu capitano del 79º Battaglione "Camicie Nere" della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. Laureatosi in Medicina e chirurgia, fu medico al Policlinico Umberto I di Roma.
Durante la seconda guerra mondiale fu capitano medico di complemento, ed era a Roma l'8 settembre 1943. Sottrattosi ai tedeschi, entrò nel Fronte militare clandestino della Resistenza romana, e si rifugiò sulle montagne del viterbese organizzandovi, con il nome di battaglia "Ruggiero Fiamma", nuclei di resistenza con il Raggruppamento bande "Monte Stella".
Arrestato dai tedeschi, fu ucciso nell'eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.
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