Tino Buazzelli

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NATO IL 13-07-1922
MORTO IL 20-10-1980
Italia Agostino "Tino" Buazzelli è stato un attore italiano di teatro, cinema e televisione, e pittore. Considerato tra i migliori interpreti brechtiani del Novecento, è ricordato per l'interpretazione di Galileo Galilei nella Vita di Galileo diretto da Giorgio Strehler nella stagione 1962/1963 al Piccolo Teatro di Milano
Pubblicato il 03/02/2015


Postato il 20/10/2023

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 20/10/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 09/06/2022

Un grandissimo del teatro. Ero ragazzina quando è mancato: lo spettavo con gioia nel teatro della mia cittadina, Castelfranco veneto, con uno dei suoi cavalli di battaglia (La bottega del caffè). Purtroppo non arrivò mai: la pièce fu sospesa e lui morì. MI resta il ricordo di un attore conosciuto attraverso la prosa televisiva. Un interprete eccezionale tra i più grandi del teatro. In assoluto. Memorabile la sua interpretazione ne "Le allegre comari di Windsor" di Shakespeare
Anonimo
Postato il 03/05/2022

Ti ho conosciuto, applaudito e intervistato a Trieste dove mi hai parlato tanto bene di Vittorio Gassman, di Fenoglio, di letteratura...un uomo pieno di calore umano, di cultura, di carattere. Ti ricorderò sempre.
Adriana Marchetti
Postato il 01/11/2021

Ci manchi.
Calico
Postato il 20/10/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 20/10/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 20/10/2019

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.” (Ugo Foscolo)
Infinita Memoria
 Pag.  di 2  
Agostino "Tino" Buazzelli (Frascati, 13 luglio 1922 – Roma, 20 ottobre 1980) è stato un attore italiano di teatro, cinema e televisione, e pittore.

Biografia
Dopo aver conseguito il diploma dell'Istituto Magistrale, studiò all'Accademia d'arte drammatica[1], diretta da Silvio D'Amico, dove conseguì il diploma nel 1946, e iniziò la carriera di attore teatrale nel 1947 con la compagnia Maltagliati-Gassman, ottenendo subito ottimi giudizi critici nelle sue interpretazioni di lavori teatrali quali Don Giovanni di Molière, Erano tutti miei figli di Arthur Miller, Casa Monastier di Dennis Aniell e L'aquila a due teste di Jean Cocteau, prima di diventare capocomico.

Era sposato con la soubrette del teatro di rivista milanese Ermellina Banfi
Dotato di una dizione perfetta e inconfondibile e di un timbro di voce caldo e armonioso, Buazzelli seppe trarre partito dal contrasto tra la sua stazza ingombrante e l'eleganza del gesto e della parola per creare un tipo umano insieme vigoroso e ombroso, a tratti sognante, capace di passare naturalmente dal comico al drammatico.
L'obesità favorì la neoplasia che lo condusse alla morte a soli 58 anni.

Teatro
Considerato tra i migliori interpreti brechtiani del Novecento, è ricordato per l'interpretazione di Galileo Galilei nella Vita di Galileo diretto da Giorgio Strehler nella stagione 1962/1963 al Piccolo Teatro di Milano. L'incontro con Strehler risaliva al 1952, quando il regista lo chiamò per mettere in scena Elisabetta d'Inghilterra di Ferdinand Bruckner, Il revisore di Nikolai Gogol e Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello.
Nel 1955 Lucio Ardenzi lo coinvolge in una tournée nell'America del Sud[4] - Brasile, Argentina, Uruguay - organizzata con l’appoggio del Ministero dello Spettacolo. Fra i partecipanti attori del calibro di Enrico Maria Salerno, Luigi Vannucchi, Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Renzo Ricci, Eva Magni, Glauco Mauri, Davide Montemurri, Franca Nuti, Isa Crescenzi e Bianca Toccafondi. A parte il Re Lear di Shakespeare, che vedeva riuniti nello stesso spettacolo tutti gli attori principali della compagnia, il repertorio era tutto italiano: Corruzione al palazzo di giustizia di Ugo Betti, Beatrice Cenci di Alberto Moravia in prima mondiale, Il seduttore di Diego Fabbri.

Tornerà sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano solo nel 1959, con Platonov di Anton Cechov. Esordisce nel cinema interpretando una piccola parte nel film Il cavaliere misterioso, diretto nel 1948 da Riccardo Freda. In seguito apparirà in più di 20 film in svariati ruoli, spesso da comprimario e talvolta anche come "spalla" di comici affermati quali Totò e Renato Rascel.

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