Sergio Endrigo

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NATO IL 05-06-1933
MORTO IL 07-09-2005
Italia  Sergio Endrigo è stato un cantautore italiano. Ha vinto il Festival di Sanremo 1968 con Canzone per te, è arrivato secondo nel 1969 con Lontano dagli occhi e terzo nel 1970 con L'arca di Noè; nel corso della sua carriera ha collaborato con poeti come Pier Paolo Pasolini, Vinicius de Moraes e Giuseppe Ungaretti e con musicisti come Toquinho e Luis Bacalov...
Pubblicato il 06/09/2012


Postato il 07/09/2024

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 07/09/2023

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 28/04/2023

ti voglio tanto bene
mariia veprintseva
Postato il 07/09/2022

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 07/09/2021

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 07/09/2020

Se potessi rivederti tra un anno farei tanti gomitoli di mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita, la mia e la tua proseguiranno insieme , getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l’eternità (Emily Dickinson)
Infinita Memoria
Postato il 07/09/2018

“Una lacrima per i defunti evapora. Un fiore sulla loro tomba appassisce. Una preghiera per la loro anima la raccoglie Iddio” (infinitamemoria)
Infinita Memoria
Postato il 07/09/2018

Musicista elegante, dalla vena malinconica e amara, aveva scritto e cantato molte fra le più belle canzoni della prima epoca del cantautorato italiano. R.I.P
Elenia Morroni
 Pag.  di 2  
Sergio Endrigo (Pola, 15 giugno 1933 – Roma, 7 settembre 2005) è stato un cantautore italiano. Ha vinto il Festival di Sanremo 1968 con Canzone per te, è arrivato secondo nel 1969 con Lontano dagli occhi e terzo nel 1970 con L'arca di Noè; nel corso della sua carriera ha collaborato con poeti come Pier Paolo Pasolini, Vinicius de Moraes e Giuseppe Ungaretti e con musicisti come Toquinho e Luis Bacalov con il quale ebbe poi un lungo confronto in sede giudiziaria per la paternità del motivo che Bacalov utilizzò per il tema del film "Il postino", del tutto simile alle note di "Nelle mie notti" una canzone di Endrigo del 1974.

Biografia
Gli inizi

Nato a Pola dal pittore e scultore Romeo Endrigo (anche tenore autodidatta) e da Claudia Smareglia, trascorse l'infanzia in Istria. Nel febbraio 1947 fu costretto, a causa delle vicende seguenti alla fine della seconda guerra mondiale, ad abbandonare la città natale insieme alla madre (il papà era morto nel 1939) e a trasferirsi come profugo prima a Brindisi e poi a Venezia (vicende queste che anni dopo racconterà nella sua canzone intitolata 1947).

Per aiutare economicamente la madre, interruppe gli studi ginnasiali ed iniziò a lavorare (tra l'altro anche come "lift-boy" in un hotel e come fattorino alla Mostra del Cinema); incominciò in questo periodo anche a suonare la chitarra, ed in breve tempo trovò un ingaggio come cantante e contrabbassista in varie orchestre, tra cui quella di Ruggero Oppi, fino ad entrare nel complesso di Riccardo Rauchi, dove conosce Riccardo Del Turco (che diventerà suo cognato), e fu appunto con quest'orchestra che avvenne il suo debutto discografico nel 1959, con un 45 giri extended play che includeva Non occupatemi il telefono e Ghiaccio bollente.
Con il gruppo di Rauchi partecipa al primo Burlamacco d'oro nel 1959, presentando la canzone Notte, luna notte, scritta da Franco Migliacci ed Enrico Polito, che in seguito verrà anche incisa da Domenico Modugno, manifestazione che vince a pari merito con Arturo Testa (in gara con Un'ora con te).
Incise poi, nello stesso anno, per le Edizioni musicali Ariston, usando lo pseudonimo Notarnicola, un disco con due successi della casa editrice, Arrivederci e Nuvola per due (scritti entrambi da Umberto Bindi per la musica e da Giorgio Calabrese per il testo).

Nel 1960, dopo aver superato il provino con il maestro Giampiero Boneschi firmò un contratto come cantante con la Dischi Ricordi, che lo dirottò alla sottoetichetta Tavola Rotonda.
Fu proprio Nanni Ricordi a spingerlo a scrivere qualche pezzo: la sua prima canzone è stata Bolle di Sapone, cui seguirono I tuoi vent’anni, La brava gente e Chiedi al tuo cuore che, seppure scritte da Endrigo, furono firmate da Mariano Rapetti, il padre di Mogol, con lo pseudonimo "Calibi", e dal maestro Renato Angiolini con lo pseudonimo "Toang".

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