Mario Magri è nato ad Arezzo il 17 Aprile del1897 da una famiglia di tradizioni risorgimentali, partì volontario nella guerra 1915-18, venendo promosso maggiore d’artiglieria alla fine del conflitto. Ferito due volte e decorato con medaglia d’argento e di bronzo, insignito della croce di guerra, seguì il poeta soldato D’Annunzio a Fiume, fino a divenirne aiutante di campo, uno dei suoi più stretti collaboratori, ricevendone la medaglia d’oro, la più alta decorazione prevista tra i legionari dell’impresa fiumana.
Per amore di liberta` rifuggi` il fascismo e, accusato di complottare contro la vita di Mussolini, fu condannato al confino come «pericoloso all’ordine e alla sicurezza dello stato» fascista. Fra Lipari, Ponza, le isole Tremiti, Ciro`, Petrona` e Pescopagano, fu l’unico oppositore del fascismo a scontare 17 anni consecutivi di confino, senza passare attraverso alcun processo.
Entro` in relazione con repubblicani e anarchici, comunisti e senza partito, e anche con personalita` come Sandro Pertini e Umberto Terracini, Mauro Scoccimarro e Roberto Bencivenga. Riacquistata la liberta` nel 1943, raggiunse Roma dove opero` nella Resistenza al fascismo e al nazismo. Catturato dai tedeschi, fu incarcerato a via Tasso, dove divise la cella con il capo del Fronte Armato Clandestino Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo e con don Pietro Pappagallo.
Dopo sessanta giorni di sevizie, a seguito dell’attentato di via Rasella, fu tra i 335 martiri assassinati dai nazisti alle Fosse Ardeatine