Maurizio Costanzo

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NATO IL 28-08-1938
MORTO IL 24-02-2023
Italia Maurizio Costanzo (Roma, 28 agosto 1938 – Roma, 24 febbraio 2023) è stato un giornalista, conduttore televisivo, conduttore radiofonico, accademico, scrittore, sceneggiatore e paroliere italiano.
Pubblicato il 29/03/2023


Maurizio Costanzo (Roma, 28 agosto 1938 – Roma, 24 febbraio 2023[1][2]) è stato un giornalista, conduttore televisivo, conduttore radiofonico, accademico, scrittore, sceneggiatore e paroliere italiano.

Biografia
Nato da famiglia originaria di Ortona, figlio unico, dopo il diploma in ragioneria[3] nel 1956 iniziò giovanissimo la sua carriera di giornalista[4] e, solo pochi anni più tardi, di autore radiofonico e televisivo.

Le prime nozze furono con la fotoreporter Lori Sammartino (1924-1971), ma il matrimonio, celebrato l'11 gennaio 1963, terminò in meno di un anno[5]. Dal 1973 al 1984 è stato coniugato con la giornalista Flaminia Morandi, dalla quale ha avuto due figli: Camilla e Saverio, oggi regista cinematografico e di serie televisive. Costanzo e la Morandi si sono poi separati alla fine degli anni settanta[5]. Nel 1978 ha iniziato una relazione con l'attrice, regista, sceneggiatrice e doppiatrice Simona Izzo, con la quale ha convissuto dal 1983 al 1985.[5]. Il 7 giugno 1989 si è sposato con la conduttrice televisiva Marta Flavi, dalla quale ha divorziato nel 1995[5]. Infine, il 28 agosto 1995 si è sposato con Maria De Filippi.[5] Il matrimonio venne celebrato con rito civile presso il Comune di Roma dall'allora sindaco Francesco Rutelli. Nel 2002 la coppia ha preso in affido Gabriele, un ragazzo all’epoca di dieci anni, che adotterà poi nel 2004.

Nella puntata del Maurizio Costanzo Show del 5 novembre 2022 ha ammesso di avere avuto un legame con l'attrice Giovanna Ralli in gioventù, probabilmente nei primi anni '60.

Era legato ad Ansedonia, in provincia di Grosseto, dove possedeva una residenza da decenni e vi trascorreva le vacanze insieme a Maria De Filippi.
Muore il 24 febbraio 2023 presso la clinica "Paideia" di Roma, dove era ricoverato da alcuni giorni, per un intervento, all'età di 84 anni.[9] La camera ardente viene allestita nella sala della Protomoteca in Campidoglio, mentre il solenne funerale, trasmesso in diretta tv da Rai 1 e Canale 5, viene celebrato tre giorni dopo nella basilica di Santa Maria in Montesanto in piazza del Popolo. Tanti esponenti del mondo delle istituzioni, della cultura, del giornalismo, dello spettacolo e gente comune gli hanno reso omaggio. Al termine della cerimonia il corteo funebre sfila davanti al Teatro Parioli e la salma viene tumulata presso il cimitero del Verano.

La carriera
«Fin dai nove anni pensavo di fare il giornalista, e mi scrivevo un giornale da solo […]. Passavo ore con in mano un portasapone rovesciato, come se fosse un microfono. Oppure con un mio amico, Lucio, giocavo con le lattine. Io ero per Bartali, lui per Coppi, e alla fine della tappa scrivevo la radiocronaca. Mio zio mi faceva leggere le terze pagine del «Corriere della Sera» […]. Io mi appassionai a Montanelli. A 14 anni gli scrissi una lettera come avrei potuto scrivere a un calciatore: “Io vorrei conoscerla…”»

(«Corriere dello Sport-Stadio», 25 febbraio 2023)

Gli esordi
Cresciuto con il sogno di diventare giornalista, intraprende la sua carriera nel 1956, a soli diciotto anni, come cronista nel quotidiano romano Paese Sera. Nel 1957 entra a far parte della redazione del Corriere Mercantile di Genova. A 22 anni comincia a collaborare con TV Sorrisi e Canzoni[12], intervista fra l'altro Totò[13]; pochi anni più tardi, nel 1960, diventa caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Nel 1963 esordisce come autore radiofonico per uno spettacolo affidatogli da Luciano Rispoli - allora caposervizio del varietà a Radio Rai - dal titolo Canzoni e nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. Nel 1966 è coautore del testo della canzone Se telefonando, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.

Costanzo è anche co-ideatore del personaggio Fracchia,[14] creato e impersonato da Paolo Villaggio, che lui stesso scopre nel 1967 e incoraggia a esordire in un cabaret di Roma. Nel 1969 scrive il copione dell'originale televisivo Sposarsi non è facile per la rubrica RAI Vivere insieme di Ugo Sciascia[15]. Nel 1970 conduce la trasmissione radiofonica di successo Buon pomeriggio con Dina Luce.



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