Francesco Saverio Nitti

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NATO IL 19-07-1868
MORTO IL 20-02-1953
Italia Francesco Saverio Vincenzo de Paola Nitti è stato un economista, politico, saggista e antifascista italiano. Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia, più volte ministro. Fu il primo Presidente del Consiglio proveniente dal Partito Radicale Italiano e il primo nato dopo l'unità d'Italia.
Pubblicato il 02/10/2015


Postato il 05/12/2017

« Non vi è quasi avvenimento che interessi l'anima nazionale, o l'avvenire del paese, in cui non si ripeta che manca l'uomo. L'uomo è in noi stessi, può esser dato dallo sforzo di tutti, dalla coscienza di tutti: e noi lo attendiamo invece come una forza operante all'infuori di noi. » (Francesco Saverio Nitti)
Nanni Mario
Francesco Saverio Vincenzo de Paola Nitti (Melfi, 19 luglio 1868 – Roma, 20 febbraio 1953) è stato un economista, politico, saggista e antifascista italiano.

Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia, più volte ministro. Fu il primo Presidente del Consiglio proveniente dal Partito Radicale Italiano e il primo nato dopo l'unità d'Italia. La sua attività di economista fu apprezzata a livello internazionale e diverse sue opere furono distribuite anche all'estero.

Tra i massimi esponenti del Meridionalismo, approfondì le cause dell'arretratezza del sud a seguito dell'unificazione nazionale, elaborò diverse proposte per affrontare la questione meridionale e analizzò le ragioni del brigantaggio nel sud Italia. Durante il fascismo, a causa di violente persecuzioni da parte degli squadristi fu costretto all'esilio all'estero, da dove sostenne e finanziò attività antifasciste.

Biografia
Inizi

Nato a Melfi da Vincenzo e Filomena Coraggio, suo padre fu professore di matematica nella "Scuola di agronomia e agrimensura" di Melfi, ispettore dei Monti Frumentari e commissario prefettizio, mentre sua madre fu una contadina. I suoi ascendenti, di ideali laico-patriottici, parteciparono attivamente a rivoluzioni di stampo liberale. Suo padre, convinto repubblicano di tendenze socialiste, fu un volontario garibaldino, milite della Guardia Nazionale, membro della Giovine Italia e della Falange Sacra di Giuseppe Mazzini e affiliato all'Associazione Emancipatrice Italiana di Giuseppe Garibaldi. Due zii paterni furono condannati a morte durante l'insurrezione antiborbonica a Napoli nel 1848, ma riuscirono a salvarsi con la fuga e l'esilio. Il nonno paterno Francesco Saverio, medico con un passato da carbonaro, fu ucciso dalle bande di Carmine Crocco durante l'assedio di Venosa, il 10 aprile 1861.

La vita della famiglia non fu mai serena, a causa di deboli condizioni economiche, peggiorate dal carattere ribelle e tutt'altro che acquiescente del padre, il quale era spesso protagonista di risse che finivano in guai giudiziari. All'età di sei anni, Nitti si trasferì ad Ariano Irpino per frequentare le scuole elementari e nell'autunno del 1877 entrò nel Convitto Nazionale "Salvator Rosa" di Potenza ove continuò gli studi fino al ginnasio. Nel 1882, Nitti si trasferì a Napoli per concludere il liceo e intraprendere gli studi universitari. Durante la sua permanenza a Napoli ebbe modo di conoscere Giustino Fortunato, anch'egli originario della Basilicata, che sarà una grande influenza per la formazione culturale e politica del giovane Nitti.


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