Spazio dedicato a Maria Concetta Gulia, donna umile, gentile, disponibile, sincera, coerente, leale, l'anima candida bianca della sua famiglia per la quale ha sempre vissuto intensamente proteggendola amorevolmente ed economicamente. Maria Concetta era molto nota tra gli abitanti del paese di Scurcola Marsicana attraverso il soprannome "Rosetta", che le fu dato si ritiene per il suo carattere gentile, buono, per quella sua capacità di saper sempre venire incontro alla necessità dei suoi familiari e a quelle del prossimo.
Nacque il 30 Luglio 1931 a Sora (FR), sotto il segno di Fuoco del Leone, ma del carattere del Leone ereditò soltanto alcune caratteristiche come la determinazione, la passione, la generosità, la sincerità e la sensibilità a tal punto da sconfinare alle volte nella fragilità, tipica dei caratteri dolci che sprizzano amore da tutte le parti, un aspetto che però ha sempre saputo mascherare molto bene non facendolo mai trasparire di fronte a nessuno. Non tutti sanno che una giovanissima tredicenne Rosetta è stata diretta testimone dei bombardamenti alleati e delle batterie di artiglieria pesante tedesca che a Montecassino (FR) trasformarono "le notti in giorno" nei pressi nella zona dell'Abbazia in seguito distrutta, dove era asseragliata la Wehrmacht tedesca nel periodo tra Gennaio e Maggio del 1944 ed un episodio in particolare lega Rosetta a questo terribile evento di guerra lungo la zona interna della difensiva Gustav: disgraziatamente fu quasi colpita per errore da una bomba sganciata da un bombardiere americano B25, mentre era a giocare in campagna con altri due bambini, appena dopo lo scattare dell'ora del coprifuoco durante i Vespri serali delle 18: questa bomba di aereo cadde ad appena 20 metri da lei, esplodendo appena toccò terra, lanciando schegge ovunque e ferendo altri due bambini che erano in campo aperto a giocare con lei, mentre Rosetta si salvò trovando riparo sotto un albero e venne ricoperta da due metri di terra: all’interno di questa bolla d’aria che la mantenne in vita, si mosse dall'interno per uscire fuori ancora in stato di visibile shock riuscì a camminare ferita e a tornare a casa viva, per la gioia di sua madre che quel giorno la vide come rinascere per una seconda volta, quel giorno non era il momento di tornare nella casa del Padre celeste. Fu un aneddoto a lieto fine, anzi un vero e proprio miracolo che lei stessa ebbe modo di raccontare al suo primogenito nipote Alessio in un'intervista speciale che venne registrata integralmente su musicassetta, durante il periodo della sua frequentazione alle scuole medie a Scurcola Marsicana, nel 1997. Sempre una giovanissima Rosetta, intorno agli anni ’50 ebbe l’immenso piacere di lavorare in una bottega di sartoria nel centro di Roma, era la ragazza che aiutava la titolare a realizzare capi di abbigliamento su misura, era una sarta bravissima ed un giorno, mentre lavorava, ebbe l’onore di conoscere un’attrice famosissima in quel periodo ed anche negli anni seguenti: Virna Lisi, decise di sdebitarsi con Rosetta lasciandole una sua foto autografata e che lei conservò gelosamente, come una reliquia cristiana, per ringraziarla per un abito realizzato su misura da mettere sul set di uno dei suoi film.
Immensa, attivissima, competente, onesta e stacanovista lavoratrice, intorno agli anni '70 divenne una libera professionista Responsabile di sede a L'Aquila quartiere Torrione, della Tupperware, un’importante ditta americana che produceva contenitori in plastica con chiusura ermetica per la conservazione dei cibi, lavoro nel quale la aiutò anche suo marito Carmine Palermo: per ben due volte i coniugi Palermo ebbero la possibilità di fare due viaggi premio: uno a New York, per visitare le Torri Gemelle del World Trade Center (WTC), entrambi salirono fino all'ultimo piano della Torre Sud, che aveva un ristorante al centesimo piano con tanto di Skyline dal quale era possibile vedere ogni angolo della “Grande Mela” ed anche un viaggio a Nassau, la capitale delle isole Bahamas nell’Oceano Atlantico. Negli anni '80 Rosetta lasciò la Tupperware per approdare alla Just Italia Srl, ditta svizzera che produce ancora oggi prodotti per la casa e per l'igiene del corpo, ditta che ha la sede madre a Walzenhausen in Svizzera e la sede italiana a Stallavena (VR) in Veneto, divenendo in breve tempo una stimatissima Capogruppo e grande amica di un'altra Responsabile Capogruppo Just di Roma, Luciana Evangelisti ed in questo periodo si ricordano le bellissime riunioni organizzate all’interno dell'Hotel MIDAS sulla Via Aurelia a Roma per festeggiare le festività natalizie assieme a tutti gli altri dipendenti dell’azienda svizzera. Intorno agli anni '90 sempre in servizio alla Just, Rosetta passò da Capogruppo a Presentatrice organizzando diverse riunioni a casa delle clienti ("padrone di casa" usando un termine tecnico Just) dove lei mostrava tutti i vantaggi che questi prodotti erano in grado di apportare alla salute umana e nella cura della propria casa. Anche mia madre in questo periodo collaborò con lei come Presentatrice ed insieme divennero in breve tempo le due Stelle Polari di riferimento per lo smistamento dei prodotti Just in tutta la Marsica, Valle Roveto, Piana del Cavaliere e nell'aquilano, per venti lunghi anni. Nel 1997 la sua figlia primogenita Carla lasciò la libera professione nella Just per entrare in Pubblica Amministrazione nella ASL 1 Abruzzo, un lavoro espletato presso l’ospedale civile SS Filippo e Nicola come precaria a tempo determinato al Centro Unico Prenotazioni per quindici lunghi anni e poi a tempo indeterminato presso la Direzione Amministrativa, un lavoro che garantiva maggiore stabilità personale, mentre Rosetta invece continuò con grande dedizione ed energia a portare avanti per altri 10 anni il suo lavoro nell'intera Marsica ed oltre, ma il mercato ormai non tirava più come un tempo, il volume d’affari si ridusse notevolmente a causa anche del passaggio dalla lira all’euro, che ha impoverito molte famiglie italiane dal 2000 in poi.
Nel 2007 Rosetta ebbe un bruttissimo incidente con la sua Fiat Panda 750 rossa all'interno del centro abitato di Magliano dei Marsi (AQ) all’altezza dell’ex-gelateria Bibò prima del Serpentone, un incidente talmente serio che la macchina fu da buttare allo sfasciacarrozze, un incidente che non superò mai mentalmente, ebbe paura a rimontare su un automobile e così iniziò a chiudersi in casa, limitando i contatti con il mondo esterno, iniziando un lento e lungo declino, figlio della depressione, che la portò ad avere una malattia neurodegenerativa, il morbo di Alzheimer che creo le condizioni per avere un doppio attacco di ischemia cerebrale nel Dicembre del 2012 e poi all'epilogo della sua morte, avvenuta il 12 Marzo 2018, spegnendosi completamente come una candela all'interno della RSA Immacolata di Celano (AQ) dove era ricoverata, una struttura che al tempo era addirittura in fase di progressivo smantellamento per taglio di fondi, gran parte del proprio personale venne licenziato e tutti i pazienti vennero trasferiti a Fontecchio (AQ), paese che si trova in pieno Parco Regionale Sirente-Velino, addirittura 77 km da Avezzano. Rosetta dalla sua morte in poi, lasciò un vuoto incolmabile alle sue figlie Carla e Stefania, ai suoi nipoti Alessio, Andrea e Simone, ma anche a Massimo il padre di Alessio, che l’ha sempre ritenuta come una seconda madre, si comportò con lui come madre molto più Rosetta che non la sua madre biologica, Liliana Palazzo, ma Rosetta lasciò un vuoto incolmabile sicuramente anche al resto di tutti gli altri parenti rimasti ancora oggi in vita.
Vogliamo ricordarla per sempre così, attraverso il suo splendido sorriso che ha contraddistinto la sua vita, la gioia di vivere e l'amore che ha sempre saputo trasmettere agli altri, incondizionatamente e senza mai chiedere niente in cambio: Rosetta era amore fatto persona, allo stato puro, è stata una madre ed una nonna speciale, esemplare, che amava la famiglia alla follia e che stravedeva per i suoi tre nipoti: Alessio, Andrea e Simone. Ricordiamo che ogni volta voleva chiamarne uno si sbagliava spesso e diceva: "Alè, Andrè, Simò…" e poi beccava sempre quello giusto e già da lì, si stavano manifestando i primi segnali dell'Alzheimer! Nonna Rosetta è stata una vera e propria leonessa coraggiosa che ha sempre saputo trasmettere i valori fondamentali della vita: amore, umanità, sensibilità, generosità, rispetto e mai dolore. Una donna così ne nasce una ogni 100 anni e non esageriamo nell’asserire questo, perché chi l’ha conosciuta realmente non poteva non essere contagiato dalla sua capacità di irradiare luce ed amore in ogni direzione! Della sua morte, è stato sempre osservato il lato positivo: sicuramente soggi si trova in un luogo decisamente migliore rispetto a quello in cui vivono ancora i comuni mortali, sarà al fianco del suo Carmine classe 1930, deceduto poco più di tre anni prima, il 30 Gennaio 2015 e al fratello maggiore Antonio Gulia classe 1924, il quale da giovane conobbe la terribile esperienza che lo segnò per tutta la vita: la deportazione per errore in un campo di concentramento nazista a Dachau nella regione della Sassonia in Germania, dove nevicava sempre d'inverno per la vicina presenza della catena montuosa delle Alpi, fu un errore imperdonabile commesso dai fascisti a Roma e legato ad uno scambio di persona che non sarebbe mai dovuto avvenire. Dopo aver conosciuto le atrocità commesse dai nazisti a Dachau, questa esperienza lo segnò per tutta la vita e morì il 21 Dicembre 2016. Rosetta era molto legata al 92enne fratello maggiore e non potè essere presente ai suoi funerali per via della sua malattia, prima di morire anche lei il 12 Marzo 2018 ed oggi ci piace sapere che entrambi sicuramente si saranno ritrovati nell’Altra Dimensione ultraterrena.
Questa è stata la storia di Maria Concetta Gulia detta ”Rosetta”, un soprannome importante, storico perché ricorda tre eventi molto importanti: uno di natura cosmica in ambito astronomico, ricorda la Nebulosa omonima NGC 2237, sita nella costellazione dell’Unicorno, un secondo di natura archeologica, ricorda la “Stele di Rosetta” rinvenuta nel 1799 e decifrata di fronte alla Sfinge della Piana di Giza in Egitto ed un terzo è di nuovo astronomico perché è legato alla missione spaziale “Rosetta” dell’European Space Agency (ESA), la quale atterrò sulla cometa 67P Cheryumov-Gerasimenko con il Lander Phylae il 30 Settembre 2016.
Ci piace poter sapere che Rosetta anche oggi che non c'è più, continua ad amare e a vegliare sull'intera sua famiglia, sui suoi nipoti ovunque lei sia e sempre sarà, esattamente come quando era in vita.